Spaccio nei boschi di Carnago, i cittadini pensano alle ronde
Alcuni di loro hanno cercato di fermare una 20enne che passava in via Fermi. I residenti vogliono dare un segnale per allontanare gli spacciatori
Sono stati momenti di autentica paura quelli vissuti la sera del 4 aprile da una ragazza di 20 anni nel bosco tra Carnago e Gornate Olona, all’interno del parco Rto, quando un gruppo di spacciatori che operano in quella zona (nella foto la loro postazione, ndr) ha cercato di fermarla mentre viaggiava a bordo della sua auto in via Enrico Fermi.
La giovane ha subito chiamato i carabinieri che sono intervenuti rapidamente da Tradate e hanno smantellato la postazione che si erano creati tra le piante del parco. La giovane, infatti, sarebbe passata con la sua auto nel momento sbagliato e cioè mentre alcuni uomini stavano rifornendo (sembrerebbe di cibo, ndr) i due spacciatori che stavano operando in quel momento.
Il gruppetto avrebbe tentato di fermare l’auto ma la ragazza ha avuto il sangue freddo di non fermarsi e chiamare le forze dell’ordine.
I cittadini di Carnago cominciano a reagire a questa situazione che sta degenerando. Alcuni di loro stanno organizzando delle passeggiate nel bosco per fare pressione sugli spacciatori che si stanno prendendo, uno dopo l’altro, tutti i boschi della provincia da Uboldo a Montegrino: «È una situazione insostenibile – commenta un residente della zona che ha scritto a Varesenews – le forze dell’ordine fanno quello che possono e quando riescono a portarne via qualcuno ne arrivano subito altri e tre ore dopo il blitz lo spaccio riprende».
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Mio nonno che ha vissuto una vita di enormi sacrifici e ha dovuto affrontare sulla sua pelle una guerra mondiale sarebbe soddisfatto nel vedere a chi ha lasciato in custodia questo paese. Sarebbe felice di appurare come i suoi sacrifici siano valsi a qualcosa, nel garantire un bene più grande, per tutti.
Purtroppo l’Italia sta diventando oramai dominata da questa feccia ed è popolato da una moltitudine di persone che giornalmente necessitano della loro arma di distrazione di massa, droga o prostituzione che sia.
Una volta mio nonno andava per boschi a cercare funghi, fare legname, cogliere i mughetti. Ora i boschi sono proprietà di questa feccia schifosa e dei loro clienti, persone che già alle 8 di mattino pensano a farsi il primo spinello quotidiano giusto per spegnere il cervello e non pensare. Non solo lordano ed ammorbano i luoghi ma anche le menti delle persone a loro vicine.
Tutto questo nella più completa indifferenza delle forze dell’ordine che non riescono nemmeno a garantire una seppur minima sicurezza. In Austria ed in Germania non ho visto boschi presidiati dagli spacciatori bensì ho visto boschi attraversati da famiglie e bambini, immersi completamente nella natura. La qualità della vita è notevolmente più alta. Noi tra poco avremo paura semplicemente a passeggiare per le nostre vie.
Ritengo eroiche le ronde istituite dai cittadini però è opportuno garantire a questi cittadini la impunità nel caso in cui tentino di difendersi da questa (ripeto) feccia che sta distruggendo i nostri boschi, il nostro territorio, una volta incantevoli ed ora ridotti a zone di spaccio e degrado con addirittura noi che abbiamo paura ad entrarvi.
Questo paese sta andando in malora, purtroppo il degrado maggiore è mentale più che strutturale.
Mio nonno e molti suoi coetanei si stanno rivoltando nella tomba nel vedere come ci siamo ridotti: tossicodipendenti e puttanieri a tempo pieno.