Pastasciutta antifascista all’Anfass di Somma, tra impegno politico e sociale



La corte di Anfass Ticino alla Maddalena è stata sede della "pastasciutta di casa Cervi" di quest’anno, per una serata di impegno politico e civile insieme ai ragazzi ospiti della Comunità



Pastasciutta antifascista Maddalena

Un piatto di pasta da mangiare in compagnia: un’immagine consueta per noi italiani, abituati alla convivialità a tavola. In questi giorni, però, in tutta Italia e anche nella nostra provincia, si festeggia una ricorrenza che arricchisce il mangiare insieme di un significato diverso.
Ci riferiamo alle pastasciutte antifasciste, organizzate per ricordare il 25 luglio del 1943, quando la famiglia di Alcide Cervi, a Campegine, Reggio Emilia, decise di offrire ai suoi compaesani un piatto di pasta per festeggiare la sfiducia al governo Mussolini e l’arresto del Duce: la popolazione brindò a quella che sembrava la caduta del fascismo, ignorando che mancavano ancora due anni alla fine della guerra e che una lotta fratricida avrebbe insanguinato il nostro Paese.

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In tanti, da allora, hanno voluto riproporre questo momento di condivisione e impegno politico, organizzando pastasciutte antifasciste durante tutto il mese. 
Sabato 21 luglio, il Comitato soci Coop, Libera, Il Quadrifoglio hanno deciso di chiedere ospitalità all’associazione Anfass di Somma Lombardo, in località Maddalena. Una scelta che ha donato all’evento un valore ancor più grande, perché i partecipanti hanno potuto visitare la struttura e conoscerne la storia. Inoltre, parte del servizio è stata svolta dagli ospiti della Comunità e i ragazzi hanno vissuto la serata con tutti gli altri invitati, mangiando, ascoltando l’ottima musica di Renato Franchi e l’Orchestra del Suonatore Jones e ballando in allegria ogni brano, soprattutto”I ragazzi della Maddalena” scritto proprio per loro.

«Sono ormai anni che si organizzano le pastasciutte antifasciste, e stando ai dati del Museo Cervi, sembra ci sia un’adesione sempre maggiore – ha commentato Dario Ferrari, presidente dei soci Coop di Busto Arsizio e Cassano Magnago – tutto questo è importante, perché abbiamo una lezione di vita da trarre dai fratelli Cervi: loro aprirono le porte di casa a chiunque avesse bisogno di protezione e volesse lottare al loro fianco per la libertà. Ricordiamocelo: ora che si parla di chiudere i porti, di chiudere i cuori. Non dimentichiamo la loro lotta e il loro insegnamento: noi cerchiamo, invece, di aprire i nostri cuori».

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«Il valore aggiunto di quest’anno – gli ha fatto eco Salvatore Palmeri, ai fornelli con i ragazzi Houssam e Mario per preparare la pastasciutta – è il luogo che ci accoglie e la possibilità di coinvolgere gli ospiti della Comunità in una serata ricca di valore».
«Per Anfass Ticino e per noi di Radici nel Fiume, la cooperativa di lavoro che ha sede qua alla Maddalena, è un piacere aprire le porte a manifestazioni del genere – ha spiegato Paolo Rusconi di Radici nel Fiume – con Coop, ad esempio, abbiamo già collaborato diverse volte e siamo aperti a qualunque associazione voglia usufruire dei nostri spazi e della nostra compagnia. Hanno organizzato da noi grigliate, ritrovi e perfino matrimoni, quindi invitiamo la popolazione a venirci a trovare ogni volta che vorranno».

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Pubblicato il 23 Luglio 2018
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