San Domenico, un’impronta indelebile nella Chiesa

di Pubblicato in Approfondimenti, Ricorrenze Religiose


Nel giorno dell’8 Agosto la Chiesa ricorda San Domenico, presbitero spagnolo fondatore dell’istituto religioso dell’Ordine dei Frati predicatori.

Nato presumibilmente da una famiglia nobile, fu battezzato con il nome di una abbazia benedettina (Santo Domingo de Silos) situata a pochi chilometri di distanza dal suo paese di nascita.

Quando fu inviato in un’altra regione spagnola per studiare teologia, vide con i suoi occhi le miserie della popolazione causate dal susseguirsi di guerre e carestie.

In questo scenario di povertà e malattia l’adolescente Domenico sentì una forte compassione per la sofferenza altrui che lo spinse a vendere tutto ciò che era in suo possesso per sfamare i più poveri esclamando “Come posso studiare su pelli morti, mentre tanti miei fratelli muoiono di fame?”.

Finiti gli studi, per seguire la sua vocazione entrò a far parte dei canonici regolari in una cattedrale di un comune spagnolo, dove fu consacrato sacerdote dal Vescovo.

Nel 1206 non gli fu concesso da Papa Innocenzo III di evangelizzare i pagani cosicché fu spedito in Francia , insieme ad un vescovo spagnolo, a predicare il Vangelo agli eretici.

Nella sua attività di evangelizzazione come missionario papale, Domenico capi l’importanza di dare un esempio di vita piena di umiltà e povertà, maturando pian piano l’idea di fondare un ordine religioso.

Così in occasione di un altro viaggio a Roma, chiese a Papa Innocenzo la possibilità di un nuovo ordine monastico dedicato alla predicazione con il consiglio di basarsi su una regola già approvata (come quella di San Benedetto o San Basilio) senza crearne una nuova.

Dopo l’approvazione dell’ordine, Domenico spedì i suoi seguaci monaci in varie missioni in Europa trovando fin da subito l’opposizione da parte dei vescovi locali fino ad una bolla papale la quale ordinava a tutti i prelati di dare assistenza ai domenicani.

A Bologna, dove si recò personalmente, rifiutò una ingente donazione monetaria per far continuare l’esempio di elemosina ai suoi confratelli, precisando gli elementi fondamentali dell’Ordine come la predicazione, studio, povertà mendicante, vita comune e spedizioni missionarie.

Distrutto dal lavoro apostolico e dalla grandi penitenze, morì a solo 51 anni nel suo amatissimo convento, l’attuale chiesa di San Domenico a Bologna.

Proclamato Santo a 13 anni dalla morte nel 1234, il suo corpo viene conservato in una preziosa arca di marmo nello stesso luogo dove morì.