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Cronaca

Anagrafe, presto il ritorno in centro storico: lo scacco dei dipendenti

L'ufficialità ancora non c'è ma il direttore generale è già pronto per studiare il trasferimento dello sportello unico di via Torino. Ma per un trasloco che presenta molte problematiche i cittadini si chiedono se ci sia veramente uno stato di emergenza

Sul cartello all'entrata dello stabile il cartello recita: "Comune Amico" ma qualcuno lo ha ribattezzato "Comune Nemico". È lo Sportello Unico dei servizi al cittadino del Comune di Vicenza in via  Torino, nato e cresciuto durante l'amministrazione Variati (il progetto è partito a maggio del 2018 ma non è stato completato) in un clima di polemiche e oggi finito al secondo posto - dopo la nomina dei dirigenti ormai completata - sull'agenda della nuova amministrazione per quanto riguarda la riorganizzazione interna della macchina comunale.

LE TESTIMONIANZE DEI CITTADINI

In campagna elettorale Francesco Rucco aveva promesso che, in caso di vittoria, avrebbe messo le mani su quegli uffici nati per raggruppare  Detto e fatto: il direttore generale e i dirigenti sono già al lavoro per trasferire gli uffici e la decisione sembra essere già stata presa. Questo è quanto si apprende dagli uffici del sindaco, compreso il fatto che l'anagrafe e lo stato civile dovrebbero tornare in centro storico, in piazza delle Biade, mentre in viale Torino resteranno servizi quali tributi, permessi Ztl e altri ancora da definire. 

Soluzioni alternative non sono comunque ancora escluse, come la già ventilata ipotesi di spostare tutto e mettere al posto dello sportello unico sportelli e uffici socio-sanitari  I tecnici sono al lavoro per studiare come intervenire, e l'operazione dovrebbe essere completata prima della primavera 2019. Il grosso nodo è come giustificare con la Corte dei Conti l'investimento di un milione e mezzo di euro fatto per quella struttura che di certo non può restare vuota. 

L'ASSESSORE: «OGNI GIORNO UN PROBLEMA»  

«L’indicazione è di portare tutto in centro - conferma l'assessore Valeria Porelli - sono allo studio tre o quattro proposte su come riutilizzare lo spazio di via Torino perché vogliamo rimediare a una situazione critica». L'assessore non si sbottona del tutto, anche perché l'operazione non è affatto semplice, ma l'ipotesi di proseguire il progetto è ormai definitivamente scartata dopo che le risorse lasciate dalla giunta Variati - 800mila euro - per completare il front office, sono andate nel piano di risistemazione di viale San Lazzaro. 

Nella mattinata di lunedì, teoricamente un giorno critico in quanto gli utenti possono andare anche senza prenotazione on-line, a prima vista la situazione non sembra così tragica. Nessuna coda all'esterno e tempi di attesa che vanno dai cinque minuti alla mezz'ora, ma con alcune eccezioni che riguardano soprattutto la richiesta di residenza «Sto aspettando dalle nove del mattino e sono le 11, spero di cavarmela tra mezz'ora», lamenta un cittadino, mentre le testimonianze su altre pratiche o sulle prenotazioni sono del tutto positive: «ho prenotato e ho aspettato solo 5 minuti» conferma una signora: «servizio eccellente», aggiunge un'altra. 

«Forse era il loro giorno fortunato - risponde l'assessore - io ho segnalazioni tutti i giorni che il servizio non funziona forse non c'è la situazione di caos di questa estate (lunghe code, condizionatore non funzionante, prenotazioni di sei mesi per la carte elettronica, più dipendenti in mutua ndr) ma l'emergenza resta, con le problematiche di un programma che non permette di ampliare le prenotazioni, code, confusione nella gestione degli utenti, lo spezzatino degli uffici, l'ufficio dello stato civile sottodimensionato e la mancanza di privacy di cittadini e dipendenti messi tutti in un'unica stanza»

DIPENDENTI E SINDACATI: SCACCO AL COMUNE?

Le domande sui servizi decentralizzati restano ancora molte, a cominciare dal malumore che serpeggia tra i dipendenti i quali sono divisi in due gruppi distinti. C'è chi trova la nuova sistemazione ottimale e chi invece si sente fortemente penalizzato dal fatto di non avere un ufficio proprio e di aver rinunciato ad andare a lavorare in centro. Attualmente sono circa un centinaio gli impiegati nello stabile di viale Torino, venti dei quali al front office mentre gli accesi quotidiani, dopo il picco dei 400 della scorsa estate, si sono stabilizzati sui 250 utenti medi giornalieri. 

Sullo sportello unico il sindacato Cub, che rappresenta fortemente i dipendenti pubblici, ha fatto un'agguerrita battaglia e auspica un ritorno in centro dei servizi. Proprio come l'amministrazione di centro destra che in campagna elettorale, mettendo il nodo del front office come uno dei cavalli di battaglia del programma, si presume abbia fatto breccia in quel settore. Sul piatto poi ci sono anche i commercianti del Centro Storico, delusi di una fetta di popolazione che non si reca più agli uffici di Piazza Biade. Il Comune sembra intenzionato a non deludere questa fetta di popolazione ma, come si è detto l'impresa non è facile e la risoluzione di un'emergenza potrebbe crearne una nuova. 

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