Convegno all'auditorium Pedrotti su "Il Nuovo Amico" alla presenza del presidente della Cei, mons.Bassetti

Convegno all'auditorium Pedrotti su "Il Nuovo Amico" alla presenza del presidente della Cei, mons.Bassetti 5' di lettura 22/10/2017 - Auditorium Pedrotti con una platea riempita in gran parte da classi di alcune scuole superiori, per la presentazione ufficiale della nuova veste grafica de Il Nuovo Amico, settimanale di informazione fondato nel 1903 delle diocesi di Pesaro,Fano e Urbino.

Presenti il presidente della Cei, cardinale Bassetti, che ha tenuto la relazione principale, l'arcivescovo Metropolita dell'arcidiocesi di Pesaro, mons.Piero Coccia, il vescovo di Fano mons.Armando Trasarti e l'arcivescovo di Urbino, mons.Giovanni Tani, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il rettore dell'Università di Urbino, prof.Stocchi, l'assessore all'ascolto Luca Bartolucci, il giornalista rai Vincenzo Varagona, il direttore responsabile del Nuovo Amico, on.Ernesto Preziosi, il neo direttore della testata Roberto Mazzoli e il direttore emerito mons.Raffaele Mazzoli, il presidente della Fisc don Adriano Bianchi e un giornalista del quotidiano Avvenire in vece del direttore Marco Tarquinio.

Innanzittuto vi sono stati i saluti del padrone di casa,dottor Giorgio Girelli, presidente del Conservatorio Rossini, preceduti da un omaggio musicale del Conservatorio Rossini. La presentazione della nuova testata grafica del Nuovo Amico è stata l'occasione per sviluppare una riflessione su Giornalismo di prossimità, che è divenuto un vero e proprio convegno. Per l'on.Preziosi la manifestazione è stata un 'occasione importante per evidenziare la qualità del settimanale e che rappresenta un unicum in Italia, essendo espressione giornalistica di tre diocesi.

Preziosi che è anche un attento analista e storico ha in sintesi fatto la storia del settimanale cattolico che inizialmente si chiamava l'Isauro, toponimo del fiume, uscito in un clima di profondo laicismo. Nel 1903 nasce ufficialmente il settimanale cattolico chiamato L'idea cattolica sociale, dove le idee del liberalismo si confrontavano e più spesso si scontravano con quelle socialiste. E in quel contesto qual'era lo spazio per i cattolici? Bisogna fare un salto ed arrivare ai primi anni Settanta quando il vescovo di Pesaro, mons.Gaetano Michetti volle realizzare a Pesaro un giornale di informazione non solo religiosa ma legato anche alle problematiche cittadine. E volle accanto a sè mons.Raffaele Mazzoli, noto giornalista e fondatore del Cineforum a Pesaro.

Oggi ha concluso Preziosi, il Nuovo Amico di diritto è fra i giornali più letti della provincia e sta in mezzo alla gente. Per l'arcivescovo di Pesaro Mons.Piero Coccia, vi è innanzittutto una profonda gratitudine nei confronti di don Raffaele Mazzoli, per tutto quello che ha fatto per il giornale. Don Mazzoli per tanti anni ha guidato un giornale libero nel territorio ed ha presentato l'esperienza ecclesiale delle tre diocesi, che vengono riassunte settimanalmente nel giornale. Quindi un riferimento al rapporto fra musica sacra e liturgia, a cui aveva inizialmente fatto riferimento nel suo intervento di saluto, il presidente Girelli.

Per il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, nonostante si viva una crisi dell'editoria, il settimanale Il Nuovo Amico è un giornale amato nella provincia e che rende un servizio pubblico ai credenti e non e realizzare questa testata in questo momento di cambiamenti sociali su questioni inerenti ai temi dell'immigrazione, spaccio di droga e consumo, implica far conoscere e riflettere su problematiche sentite e spesso drammaticamente vissute nella realtà quotidiana. Bisogna contrapporre alle notizie negative notizie buone di solidarietà, che possano dare speranza alle nuove generazioni.

Per il rettore dell'Università agli studi di Urbino prof.Stocchi il giornale deve avere un senso comunitario e deve porre attenzione a cose positive. I dati forniti dai pedagogisti sono chiari a proposito: è sbagliato parlare di aspetti negativi nell'informazione. Per il direttore provinciale della Coldiretti, Paolo De Cesare, il giornalismo di promiscuità deve immergersi nei cambiamenti sociali reali. I problemi alimentari, agricoltura, sotto sviluppo rientrano nella cultura della promiscuità. D'altronde Papa Francesco ha dichiarato: "Poche professioni come il giornalismo hanno tanta influenza. Voi scrivete la prima bozza della storia''.

Per il cardinale Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia occorre distinguere l'annuncio come racconto e qui di nuovo un riferimento al Papa: "Tutta quanta la storia della salvezza è senso del racconto''. Da qui la promozione del racconto anche interpersonale; spezzare un circuito vizioso, come la paura in tanta gente dei migranti. Il diverso si deve manifestare in maniera nuova. Infine vi deve essere l'attenzione che sottolinea le cattive notizie. Con questo il credente non deve mettere la testa sotto la sabbia, ma le buone notizie sono fonte di speranza ma nello stesso tempo non fanno presa. Dunque occorre realizzare una narrazione consapevole che preannuncia l'amore per la verità. Tema questo che il cardinale Bassetti ha poi esteso al valore del settimanale.

Anche il presidente della Fisc, don Adriano Bianchi, ha ripreso questo concetto, affermando che la comunicazione diocesana serve primariamente la comunione perché fa crescere la conoscenza e il coinvolgimento reciproco. Il settimanale d'informazione diocesano dà un suo contributo alla coesione sociale del territorio, ma ancor di più lo è nella comunità cristiana, per il suo servizio alla comunione e all'evangelizzazione. Anche il direttore emerito del Nuovo Amico, don Raffaele Mazzoli, si è soffermato sul valore locale del Giornale e non localistico. Qual'è la sfida odierna per un settimanale cattolico? "Che sia un giornale locale o del territorio sì, ma non localistico perché oggi come oggi sarebbe un'eresia e in termini pratici la sua morte''.


   

da Paolo Montanari





Questo è un articolo pubblicato il 22-10-2017 alle 01:53 sul giornale del 23 ottobre 2017 - 1218 letture

In questo articolo si parla di pesaro, Paolo Montanari

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