Nike Pro Hijab: il velo sportivo per tutte le atlete del mondo

Nike lancia oggi sul mercato uno speciale hijab sportivo pensato per le atlete con il velo. Noi abbiamo intervistato Zeina Nassar, pugilessa e attrice
Nike Pro Hijab il velo sportivo per tutte le atlete del mondo
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"Quello che Nike ha fatto per le atlete musulmane è un sogno che non avremmo mai pensato potesse accadere". È entusiasta Zahra Lari, pattinatrice proveniente dagli Emirati Arabi Uniti. "Quello che ha fatto Nike" altro non è che un hijab adatto per ogni attività fisica (per chi non lo sapesse si tratta del velo che copre capelli, fronte, orecchie e nuca) e pensato per tutte le sportive del mondo musulmano. Chi lo indossa, come la pugilessa e attrice Zeina Nassar sa quanto questo capo può fare la differenza. E ce lo racconta in questa bella intervista.

IN CHE MODO LA TUA VITA DA ATLETA CAMBIERÀ CON NIKE PRO HIJAB ? "Nike Pro Hijab mi dà molta forza per andare avanti. Mi sento molto più coraggiosa e molto più sicura di me. So di poter motivare e incoraggiare molte altre persone, e l’hijab mi ha cambiata positivamente. Mi sostiene, e io mi sento più protetta e più motivata".

È UN INDUMENTO RIVOLUZIONARIO O NECESSARIO? "Entrambe le cose, e sicuramente era arrivato il momento. Viviamo nel 21° secolo  e abbiamo ancora dei problemi nello sport in questo senso. Credo sia una cosa fantastica e sono davvero entusiasta del Nike Pro Hijab perché sento che finalmente molte donne prenderanno il controllo, e inizieranno a fare sport. Sono molto felice ed entusiasta".

IN COSA CONSISTE IL TUO ALLENAMENTO QUOTIDIANO? "Dipende dal mio obbiettivo. Se sto per fare una gara, il mio allenamento cambia completamente. Mi alleno cinque giorni alla settimana con allenatori diversi e faccio cose diverse così non perdo interesse e il mio corpo non fa sempre le stesse cose. Se so che la gara è vicina, faccio un sacco di incontri con pugili diversi. È molto diverso così, a volte è solo una questione di tecnica, a volte di potenza".

QUANDO E COME HAI SCOPERTO LA TUA PASSIONE PER IL PUGILATO? "Faccio boxe da sette anni. I miei interessi sono sempre stati vari e volevo provare qualcosa di nuovo. Per caso ho visto dei video di boxer donne su YouTube, mi hanno ispirata moltissimo. All’inizio pensavo che la boxe fosse una cosa da uomini, che fosse troppo pericoloso per una donna, poi ho visto alcune donne combattere e ho cominciato anche io. Mi hanno ispirato tanto queste donne, per questo ho voluto provare. Ho pensato che non volevo più fare sport di squadra, gioco anche a basket, ma qualcosa che mi avrebbe permesso di mostrare la mia forza individuale".

LA COSA PIÙ DIFFICILE DELL’ ESSERE DONNA E BOXER? "Devo sicuramente dimostrare molto di più, devo fare il doppio dello sforzo. La gente non solo è scettica perché sono una donna, ma anche perché combatto con il velo. Se vuoi avere successo devi sforzarti il doppio degli altri per essere accettata e apprezzata. Le persone adesso però vedono che è la performance in sé la cosa importante. Sulle prime vengo giudicata per il mio aspetto, ma una volta sul ring, dimostro l’esatto contrario. La maggior parte della gente che fa battute stupide prima di un incontro, poi viene da me e mi dice che sono fantastica, e quanto gli piace il mio stile".