Hanno lavorato per mesi con materiali diversi e il 5 giugno hanno sfilato con le loro creazioni alla Pelota di Milano, zona Brera. Sono i 47 talenti provenienti da tutto il mondo e che hanno studiato all’Accademia del Lusso di Milano, Roma, Palermo o Belgrado. In passerella tulle, chiffon di seta, organza, taffetà, cotone popeline o strutturato, cady, lana extra fine e jersey. Tutti impreziositi e personalizzati con dettagli ispirati ai tagli dei capi di Maison Margiela, le crêpe usate da Balenciaga, i fili strutturati di Rick Owens, gli strati e i volumi di Simone Rocha e le patchwork di Christopher Kane. Le forme? Le più diverse : dal minimal essenziale di alcuni capi japan style ai capi lavorati con maestria a richiamare il Rinascimento. Per finire con qualche spunto religioso quasi a voler riprendere il tema/trend moda e religione della mostra del Met di New York dal titolo Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination. Tutto naturalmente ideato con un taglio decisamente contemporaneo.
L’Accademia - istituto di alta formazione per la moda e il design - sceglie Milano, teatro della sinergia tra gli storici brand del lusso e i nuovi designer emergenti per presentare il fashion show 2018. E Barbara LG Sordi, direttrice artistica di in_materia, il concept dello show, è partita dall’idea michelangiolesca per cui è la materia stessa a ispirare la forma finale della creazione. Manipolare i tessuti significa poter prendere possesso dell’elemento principale che costituisce un capo, trasformandolo in un prodotto originale e senza termini di paragone. La materia viene plasmata, come in un processo artistico, per dare vita a modelli che esprimono al meglio la creatività dei diversi artisti.
La parola d’ordine di quest’anno è andare oltre le convenzioni, non porsi limiti fisici, esasperare la spazialità. La sfilata In_materia è un inno totale alla creatività, generata da menti non contaminate da imposizioni o cliché.
