Salve a tutt* sono Aylan. Anche la mia mamma mi aveva vestito di rosso perché le avevano detto che, in caso di naufragio, sarei stato più visibile ai soccorsi. Non è servito a nulla. Nemmeno la mia morte, a quanto pare.

“Aderisco e, per quanto possa servire, faccio passaparola per l’appello a un sabato vestito di rosso lanciato da don Ciotti, e che ha il sostegno di numerose associazioni e personalità. Sono profondamente grata a chi non si rassegna a troppi silenzi dinanzi a disumanità e spietatezza”, così Barbara Pollastrini, vicepresidente del Partito Democratico.

”Per me sarà facile mettere un indumento rosso, posso persino scegliere. Ma per Aylan e altre creature non è stato possibile scegliere neppure la vita. Lo so, oggi sembra prevalere quella che don Ciotti ha chiamato un’emorragia di umanità. Sembra prevalere chi alimenta chiusure, rifiuto dell’altro, anche di donne e bambini e disperati che fuggono da violenza, guerra e fame. Ed è grandissima la responsabilità di chi alimenta odio e razzismo. E’ di ieri quella circolare irricevibile per limitare addirittura a ragazze incinte e a minori i permessi umanitari. La paura può essere vissuta in due modi, quella delle solitudini e dei fili spinati e dei muri o quella di una comunità che si mescola, si conosce e si tiene per mano. Lo abbiamo fatto due sabati fa a Milano con la tavolata multietnica. Lo fanno molte Ong che dobbiamo difendere da una criminalizzazione generica e ingiusta. Lo fanno associazioni e persone contro l’illegalità. Domani chi vorrà, e potrà, indosserà una maglietta o qualcosa di rosso. Perché di rosso spesso le mamme vestono i loro bambini nella speranza che in caso di naufragio quel colore richiami i soccorritori. Ma questo è il tramonto dell’umanità perché a quelle creature dovremmo offrire corridoi umanitari e una più certa salvezza della vita” conclude la deputata.