Il voto è una formalità. Luciano Lapenna è l’unico candidato. E’ lui, per voto unanime dei presenti, il nuovo segretario del Partito democratico di Vasto. E’ della scorsa notte l’accordo raggiunto dalla maggioranza del circolo Jessica Tinari sull’elezione dell’ex sindaco che, prendendo la parola al congresso, annuncia che il suo segretariato è “a termine, non oltre il 2018”.
Già in avvio di assemblea tramonta la candidatura di disturbo di Ivo Menna, zio del sindaco (“ma in politica non esistono zio e nipote”, dirà nel suo polemico intervento): lo storico ambientalista vastese non ha le 120 firme necessarie a candidarsi.
Il congresso fa segnare la defezione di una parte della minoranza interna: fa rumore l’assenza della deputata Maria Amato che, insieme a Raimondo Pascale, Angelo Bucciarelli e Giuseppe D’Aurizio, ha firmato un duro documento in cui i dissidenti parlano di “congresso finto” e “clandestino”. Pascale lo legge in avvio di seduta. “Non fanno altro che distruggere quel percorso che abbiamo fatto”, ribatte il sindaco, Francesco Menna.
Senza avversari, Lapenna accetta “ad alcune condizioni: che la mia sia una candidatura di tutti, una candidatura a termine, non oltre il 2018; che sia un partito che lavori per la riconferma di Francesco Menna nel 2021”.
“Il Pd di Vasto si affida ad un politico di grandi capacità, attento mediatore, per dare sostegno al sindaco ed alla amministrazione comunale e per portare avanti il programma amministrativo nell’interesse di Vasto e del suo territorio”, si legge nel comunicato stampa, diramato alle 23,44, in cui il partito sottolinea il voto unanime dei presenti. “L’auspicio è che si torni al dialogo tra tutti nell’interesse dei cittadini”.
Questi gli eletti nel direttivo: Giovanni Caligiore, Annamaria Di Paolo, Sabato Giugliano, Adele Di Fabio, Silvio Ciccarone, Carmela Di Fonzo, Giovanni Della Gatta, Maria Antonella Di Guilmi, Nicola Della Gatta, Addolorata Di Guilmi, FRanco D’Ermilio, Paola Fiore, Alberto De Simone, Daniela Bosco, Nicola Di Stefano, Sabrina Della Gatta, Vincenzo Farina, Bianca Campli, Costantino Felice, Adele MOntebello, Fabio Giangiacomo, Luisiana Ruscitto, Ezio Di Santo, Marisa Ulisse, Patrizio Lapenna, Antonela Papuc, Simone Lembo, Maria Filomena Raul, Oreste Menna, Emma Columbro, Giovanni Ivan Aloè, Natalia Di Stefano, Giuseppe Pracilio, Patrizia Marchesani, Angelo Pollutri, Carla Menna, Fabio Salvatorelli, Rita Di Guilmi, Giancarlo Spadaccini, Michela Bronzo, Enrico Tilli, Tiziana Lalla, Joseph Calvano, Mario Tinari, Francesco Calvano, Maurizio Ventrella.
Ecco le fasi cruciali della giornata:
Ore 18 – Ivo Menna non ha le 120 firme per presentare la sua candidatura. Un solo candidato: Luciano Lapenna. Duro discorso di Ivo Menna. “Il nuovo stenta a nascere e il vecchio non vuole morire. La sinistra è morta”. “Dopo dieci anni di amministrazione, Lapenna è stato l’ultimo degli eletti. Se Francesco Menna avesse perso, Lapenna non sarebbe stato neanche eletto”.
Ore 17,45 – Lapenna prende la parola e accetta la proposta: è candidato segretario. La sua elezione è scontata: “Francesco, hai bisogno di un partito che sia cassa di risonanza per le cose che fai”.
“Accetto ad alcune condizioni: che la mia sia una candidatura di tutti, una candidatura a termine, non oltre il 2018; che sia un partito che lavori per la riconferma di Francesco Menna nel 2021”.
Ore 17 – Il sindaco, Francesco Menna, chiede al suo predecessore, Luciano Lapenna, di candidarsi segretario. Menna risponde alle polemiche: “Non fanno altro che distruggere quel percorso che abbiamo fatto battendo i giganti della politica: Prospero, Desiati, Tagliente”. Sul candidato segretario: “Ho corteggiato Simone Lembo, che però è incompatibile con gli importanti incarichi che ricopre in Confesercenti”. Poi si rivolge a Lapenna: “Tu sei la persona giusta in questa fase”.
Ore 16,46 – Inizia il congresso. Raimondo Pascale legge un documento firmato insieme alla deputata Maria Amato, Angelo Bucciarelli e Giuseppe D’Aurizio. “Non partecipiamo a un congresso finto”, “un congresso clandestino: non sono stati convocati nemmeno tutti gli iscritti”. Definiscono il partito “una scatola vuota per non dare fastidio all’amministrazione e vincere un posto per le elezioni politiche e regionali”. Domenico Molino chiede di rinviare il congresso per cercare di aprire un dialogo con i dissidenti. Richiesta respinta da Andrea Catena, dirigente regionale del Pd che presiede il congresso insieme a Gianni Cordisco, segretario provinciale in pectore.
Accordo su Lapenna – Dal cilindro del Pd spunta il nome di Luciano Lapenna. Le farraginose trattative delle ultime 48 ore portano all’ex sindaco di Vasto: è lui il candidato della maggioranza del partito al congresso di oggi. L’assemblea si riunirà alle 16 al Gulliver Center di località Incoronata: presentazione delle candidature, dibattito congressuale e, infine, il voto per eleggere il nuovo segretario.
Commissariato da oltre un anno, il circolo Jessica Tinari è dilaniato dalle divisioni interne. Nelle scorse settimane, era circolato insistentemente il nome di Angelo Pollutri quale candidato alla segreteria.
Ma l’ipotesi è tramontata nel momento in cui si sono aperti i contatti tra le varie anime del partito: troppo divisivo il nome dell’ex sindaco di Cupello, ancor di più dopo il clamoroso voto del 12 settembre quando, in Consiglio comunale, nel segreto dell’urna, una parte consistente della maggioranza si è saldata all’opposizione, approvando la mozione che esprime sfiducia nei confronti del componente dello staff del sindaco, Francesco Menna.
La quadra necessaria a garantire i numeri indispensabili a eleggere il nuovo leader è stata trovata ieri, a tarda sera, attorno a Luciano Lapenna, sindaco di Vasto dal 2006 al 2016 e attuale presidente regionale dell’Anci, associazione nazionale Comuni d’Italia.
A lanciare se stesso nella corsa alla segreteria è stato, mercoledì, Ivo Menna. L’ambientalista ieri ha rivolto un appello agli iscritti e oggi critica la candidatura di Lapenna: “Non capisco dove potrebbe trovare il tempo per impegnarsi contemporaneamente tra Anci, consigliere comunale, componente di commissione comunale e, infine, segretario politico. Il sindaco di Vasto – sostiene Ivo Menna – sarebbe ostaggio di Lapenna e dei suoi amici di cordata”.
Ma la maggioranza del partito ha già trovato l’accordo.