Cronaca

‘Ndrangheta, annullata la misura di prevenzione nei confronti del boss Luigi Mancuso

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La Corte d’Appello di Catanzaro ridimensiona la misura in quella originariamente applicata nel 1997 prima del lunghissimo periodo di carcerazione

La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Petrini, a latere Galati e Commodaro) accogliendo l’appello proposto dagli avvocati Francesco Sabatino e Giancarlo Pittelli ha disposto l’annullamento del decreto con il quale il Tribunale di Vibo Valentia aveva disposto l’aggravamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. nella misura massima di cinque anni nei confronti del boss di Limbadi Luigi Mancuso.

Il Tribunale di Vibo Valentia, oltre a valutare il curriculum criminale del Mancuso, ritenuto dagli investigatori ai vertici dell’omonima cosca, aveva tenuto in considerazione anche la circostanza che il Mancuso a far data dal giugno 2014 si fosse reso irreperibile violando in maniera continuata la misura fino al 14 agosto 2017, quando veniva tratto in arresto dai carabinieri di Tropea. Anche quest’ultima vicenda si era conclusa favorevolmente per Luigi Mancuso per il quale il giudice in sede di convalida non aveva applicato alla stessa alcuna misura cautelare.

Il provvedimento emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, aderendo alle argomentazioni degli avvocati Sabatino e Pittelli, ridimensiona la misura in quella originariamente applicata nel 1997, prima che Mancuso venisse sottoposto ad un lunghissimo periodo di carcerazione (circa 20 anni).

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