Politica

Consiglio regionale, Arturo Bova passa ad Mdp e attacca: “Nel Pd non c’è democrazia”

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Il passaggio, nell’aria ormai da alcuni giorni, avverrà formalmente nelle prossime ore. Il presidente della Commissione antindrangheta, nel frattempo, ne ha per tutti

Ha rotto gli indugi nella serata di ieri Arturo Bova ed ha lasciato il gruppo dei Democratici e progressisti (una delle tre liste del Pd alle ultime elezioni regionali) per passare al Movimento democratico e progressista. Una scelta meditata e maturata nel corso degli ultimi mesi alla quale ha stabilito di dare seguito in un momento molto delicato, alle soglie della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, il presidente della commissione antindrangheta. “Quel partito – ha dichiarato Bova alla Gazzetta del Sud – è un non luogo politico. Ed io non ho niente a che spartire con Ernesto Magorno e la presentazione di libri di Matteo Renzi a Diamante, nè voglio continuare a sentire che tutto va bene in Calabria, perchè è disdicevole”. Parole durissime a cui hanno fatto eco altre affermazioni rilasciate al quotidiano messinese: “L’assenza di democrazia che c’è nel Movimento Cinquestelle è niente rispetto a quello che si verifica nel Pd, dove le decisioni prese a Roma sono un diktat contro cui nessuno può avere da ridire nella periferia”. Nella formazione di Bersani e D’Alema, Arturo Bova ritroverà Nico Stumpo ed Antonio Lo Schiavo che nei giorni scorsi ha fatto emergere più o meno gli stessi concetti a Vibo Valentia, dove ha incontrato il capogruppo alla Camera dei Deputati di Mdp Laforgia. Le parole di Bova fanno eco a quelle dei dissidenti del Pd che, riunitisi tempo addietro a Lamezia Terme, hanno evidenziato come non sia possibile passare sopra ad una serie di sconfitte elettorali senza neppure accorgersene.