Cartello ‘ndrangheta-imprenditoria, dissequestrate le aziende dei fratelli Polifroni

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La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali dei professionisti, gli avvocati Armando Veneto, Clara Veneto e Salvatore Pignataro

Nuovi sviluppi dopo le ordinanze cautelari emesse nell’ambito dell’operazione Cumbertazione il 19 gennaio 2017 nei confronti dell’ingegnere Bruno Polifroni e del fratello Vincenzo.
Dopo le recenti decisioni della Corte di Cassazione e del Tribunale del Riesame che avevano già determinato l’integrale annullamento dell’ordinanza cautelare emesse nei confronti del tecnico, due nuove e definitive decisioni della Suprema Corte del 23 novembre hanno sancito l’immediata restituzione delle aziende a suo tempo sequestrate ai due fratelli ed ai loro soci, annullando tutti i provvedimenti che avevano disposto la misura cautelare. 

L’accusa Bruno Polifroni è accusato dalla Dda di Reggio Calabria di cinque episodi di turbativa d’asta e di avere agevolato la criminalità organizzata. E’ stato coinvolto nell’operazione dell’antimafia reggina denominata “Cumbertazione”, che ipotizza l’esistenza di un cartello tra imprenditori e ‘ndrangheta per veicolare gli appalti pubblici. 

Davanti alla Cassazione Nel corso delle ultime due udienze di Piazza Cavour, era stata addirittura la Procura Generale a chiedere l’annullamento con rinvio delle ordinanze di sequestro preventivo che avevano colpito le aziende dei Polifroni, ma dopo gli ulteriori chiarimenti forniti degli avvocati  Armando Veneto, Clara Veneto e Salvatore Pignataro, i giudici hanno annullato senza rinvio i provvedimenti di sequestro e disposto l’immediata restituzione agli aventi diritto delle società Pro-gineer Srl e Poliedil Srl,che risultavano ormai sotto sequestro da dieci mesi.

 

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