Politica

Stige, la cosca Farao- Marincola decideva nomi di sindaci e consiglieri comunali da eleggere

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Il clan, secondo quanto emerge nell’ordinanza, è riuscito a condizionare le scelte politiche delle ultime tre amministrazioni del Comune di Cirò Marina

di GABRIELLA PASSARIELLO

Dalle consultazioni elettorali del 2006 sino alle recenti elezioni del giugno 2016, i candidati a sindaco e al Consiglio comunale sarebbero stati scelti ed appoggiati direttamente dai vertici della locale di ‘ndrangheta cirotana.La cosca “Farao- Marincola”, come emerge dall’ordinanza che ha portato all’arresto di 169 indagati, sarebbe riuscita a condizionare l’elezione dei candidati e le successive scelte politiche delle ultime tre Amministrazioni del Comune di Cirò Marina.. Non è casuale per gli investigatori che nella composizione dei Consigli comunali di Cirò Marina degli anni 2006, 2011 e 2016 si assiste ad una alternanza tra le Amministrazioni guidate dai sindaci Nicodemo Parrilla (eletto Sindaco nel 2006 e nel 2016) e Roberto Siciliani (eletto nel 2011). Entrambi, secondo le acquisizioni investigative, fortemente legati ad esponenti della locale di ‘ndrangheta di Cirò. Sarebbero stati proprio i vertici della cosca a fare leggere sindaci Parrilla e Siciliani tenendo comunque conto che, nell’anno 2006, quest’ultimi facevano parte della medesima corrente politica e solo successivamente si è innescata una scissione tra le due correnti politiche, che, di fatto, determinava quell’alternanza frutto del disegno imposto dalla cosca cirotana. Da qui per gli inquirenti emerge un dato incontrovertibile: la ‘ndrangheta cirotana si è sempre organizzata per porre a capo dell’Amministrazione comunale di Cirò Marina una persona che, a prescindere dall’appartenenza politica, era asservita alle proprie volontà.

Le connivenze. Le connivenze tra la cosca ed esponenti politici locali e l’interesse di quest’ultimi a poter godere dell’appoggio di un’organizzazione ‘ndranghetistica di spessore come quella cirotana, emerge inoltre , si legge nell’ordinanza, in un colloquio intercettato in data 22 dicembre 2016 fra Giuseppe Sestito e Antonio Anania. Colloquio nel quale si evince come Nicodemo Parrella (sindaco del Comune di Cirò Marina, in lista per l’elezione, poi avvenuta, a presidente della Provincia di Crotone) si rivolge proprio a Sestito perché procurasse voti tra i pubblici amministratori (anche di altri comuni) chiamati ad esprimere la preferenza per l’elezione alla carica di presidente della Provincia di Crotone. Elezione che avviene il 12 gennaio 2017, aggiudicandosi con il 62,2 per cento i consensi, attraverso i voti espressi dai consiglieri delegati dai singoli comuni della provincia. Parrilla richiedeva l’aiuto della cosca per avvicinare i consiglieri comunali del comune di Casabona (KR), tramite Anania“…Parrilla non ti ha detto niente? Parrilla ti ha detto qualche cosa? Siccome è candidato a presidente della Provincia…omissis… E l’hanno candidato, mi ha detto, per i consiglieri, ha detto – “Gliel’hai detto? – ho detto – “E ora glielo dico” – qui a Casabona che se vuoi parliamo con coso, hai capito?!…”. Ricevuta la richiesta,  Giuseppe Sestito facendo intendere che si sarebbe comunque adoperato, non perdeva occasione per rimarcare come quella non era in realtà la prima richiesta di aiuto già evidentemente soddisfatta “…Sì, ma Parrilla troppe cose vuole fare!…” Lo stesso Domenico Bumbaca ha confermato di aver avuto notizia diretta dell’appoggio fornito dagli ‘ndranghetisti cirotani a  Nevio Siciliani, tramite Giuseppe Spagnolo e i suoi sodali di fiducia “… in quel periodo là i cirotani, almeno la banda, diciamo, tra virgolette, di Peppe il bandito, di Spagnolo, ha portato a coso, a uno dei Siciliani, a Nevio, so il nome perché io giocavo a Cirò e li conosco, no, e hanno portato a Nevio Siciliani loro, a Cirò, a livello di politica …”.

Il sacerdote a caccia di voti per il fratello.  In particolare Bumbaca ha riferito di aver partecipato, nel periodo pre elettorale dell’anno 2006, ad una cena alla quale erano presenti Spagnolo e un sacerdote (non identificato), il cui fratello era candidato al Consiglio comunale di Cirò Marina. Il sacerdote chiedeva a Spagnolo sostegno elettorale per il fratello, ma quest’ultimo si esprimeva in favore di Nevio Siciliani “… che mi ricordo che una volta abbiamo fatto una cena e c’era in questa cena qua pure un prete, che il prete aveva il fratello candidato e gli diceva a Peppe u banditu: Ohi Pè, ma tu non potresti aiutare a Nevio che siamo pieni di soldi, aiuta a mio fratello che bisogna dare l’aiuto ai poveri, e Peppe scherzando gli diceva: e io poveri che mi danno? Almeno Nevio Siciliani hanno i soldi e aiutiamo a quelli con i soldi …”. Il dipendente dell’Asl di Cirò Marina e di un centro per il recupero di tossicodipendenti Cataldo Godino, ha riferito ad inquirenti ed investigatori sull’elezione in Consiglio comunale di ‘ndranghetisti citando  Giuseppe Berardi, eletto in Consiglio comunale nelle tornate elettorali del 2006 e del 2011. Sarebbe stato eletto grazie ai voti dei Farao, con cui era imparentato “… il Berardi, per quanto mi risulti, è riuscito ad affermarsi politicamente venendo eletto con voti ricevuti grazie all’aver sposato una figlia di Farao. Circa 500  voti gli pervennero proprio da quel bacino …”.

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