Cronaca

‘Ndrangheta, operazione “Stige”: si è pentito il figlio del boss, Francesco Farao

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Il 37enne di Cirò Marina, coinvolto nell’operazione Stige ed in carcere dallo scorso 9 gennaio sta collaborando con i magistrati della Dda di Catanzaro

C’è un nuovo pentito tra i clan della ‘ndrangheta crotonese. Non è uno qualsiasi ma è il figlio di un boss. Da qualche giorno è a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia Francesco Farao, 37 anni, esponente di spicco dell’omonimo clan di Cirò Marina e figlio del boss Giuseppe, detenuto nel carcere di Opera. 

L’operazione “Stige”. Era stato arrestato lo scorso 9 gennaio nell’ambito della maxi-operazione denominata “Stige” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Crotone che aveva portato all’arresto di ben 170 persone. Arresti eseguiti in diverse regioni italiane ed anche in Germania. Un’inchiesta colossale con una sfilza di reati contestati: associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, autoriciclaggio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia di beni, procurata inosservanza di pena e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso. Notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 50 milioni di euro.

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I Farao. Alleati con i Marincola, il clan dei Farao è egemone a Cirò Marina ma avrebbe ingerenze in tutto il crotonese e anche nell’alto jonio cosentino (San Giovanni in Fiore e Mandatoriccio). I suoi tentacoli si sarebbero estesi anche centro e nel nord Italia ed, in particolare, Umbria (Perugia), Toscana, Lazio, Emilia-Romagna (Modenae Parma), Liguria ed in Lombardia.

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