Cronaca

‘Ndrangheta, processo al clan Mancuso: sei condanne ed un’assoluzione in Appello

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Si tratta del procedimento scaturito dall’operazione “Genesi”. Confermate le condanne nei confronti dei fratelli Diego, Francesco e Pantaleone Mancuso. Assolto Giovanni Mancuso

La prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Francesca Garofalo, giudici Pezzo e Saraco) ha riformato la sentenza emessa dal Tribunale di Vibo nel procedimento scaturito dall’operazione Genesi che vedeva imputati diversi esponenti di primo piano del clan Mancuso di Limbadi. 

Diego Mancuso

Diego Mancuso

Francesco Mancuso

Francesco Mancuso

Il verdetto. I giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza di primo grado nei confronti di Diego, Francesco e Panteleone Mancuso e Giuseppe Santaguida condannati anche al pagamento delle ulteriori spese processuali. Assolto Giovanni Mancuso (difeso dagli avvocati Di Renzo e Stilo) per non aver commesso il fatto. Non luogo a procedere invece per Nicola Tavella per intervenuta morte del reo; Pasquale Pititto, Mauro Campisi e Rocco Angiolini per intervenuta prescrizione dei reati contestati. Per Nazzareno Prostamo riduzione della pena a 13 anni di reclusione e 3.500 euro di multa. Pena rideterminata a sei anni di reclusione per Nicola Zungri.

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Giovanni Mancuso

Gli imputati. Dinanzi alla Corte d’Appello sono comparsi: i fratelli Diego Mancuso, Francesco Mancuso, alias “Tabacco”, Pantaleone Mancuso detto “l’Ingegnere”, lo zio Giovanni Mancuso, tutti di Limbadi, e Giuseppe Santaguida, di Sant’Onofrio. In primo grado sono stati tutti condannati a 6 anni di carcere per associazione mafiosa. Gli altri imputati erano: Nazzareno Prostamo, di San Giovanni di Mileto (condannato a 14 anni in primo grado), Nicola Zungri, di Rosarno (Rc) condannato a 9 anni; Pasquale Pititto, di San Giovanni di Mileto (8 anni); Mauro Campisi, di Monsoreto di Dinami (7 anni); Rocco Angiolini, di Dinami (9 anni in primo grado).

 

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