Cronaca

Gratteri: “Sempre più forte il rapporto tra ‘ndrangheta e politica”

Il procuratore antimafia ospite in Toscana alla festa del Fatto Quotidiano: "I commissari prefettizi dovrebbero lavorare a tempo pieno nei Comuni e avere più poteri per annullare le delibere prodotte dalle giunte mafiose"

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C'era anche Nicola Gratteri tra gli ospiti della festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana di Marina di Pietrasanta in Toscana. Intervistato da Maddalena Oliva e Gianni Barbacetto è stato protagonista dell'ultima giornata nel corso della quale si è parlato di mafia e politica. "Nel breve periodo - ha dichiarato il procuratore capo della Direzione distrettuale di Catanzaro - avremo molti più comuni sciolti per mafia, perché è sempre più forte il rapporto tra mafia e politica. E negli ultimi decenni è la politica è sempre più debole, rispetto a una mafia sempre più forte”.




Rapporto 'ndrangheta-politica. Gratteri ha quindi spiegato alla numerosa platea presente che venti anni fa era il mafioso ad andare dal politico per chiedere piccoli favori: un posto da bidello per i figlio o l'esenzione dal servizio militare. Oggi il rapporto si è capovolto. "Ora è il politico ad andare dal capomafia per chiudere un pacchetto di voti in cambio di appalti". La 'ndrangheta è dunque scesa nell'agone politico sistemando i suoi "prestanome" nei consigli comunali e infiltrandosi nel tessuto amministrativo. "Oggi la 'ndrangheta è più forte - sottolinea Gratteri - perché il capomafia vive sul territorio 365 giorni all'anno mentre il politico si fa vedere due o tre mesi prima delle elezioni e subito dopo sparisce".

Commissari prefettizi "a tempo pieno". Nel 2018 la Calabria ha segnato il record di Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Segno che il rapporto tra mafia e politica è sempre più stretto. Gratteri affronta anche il tema, più che mai attuale, della legge sugli scioglimenti dei Consigli comunali. "I ben pensanti sostengono che bisognerebbe mandare a casa solo chi ha preso i voti della mafia e al suo posto far subentrare il primo dei non eletti. Bella comodità che non tiene conto del fatto che senza quel pacchetto di voti tizio magari non sarebbe diventato sindaco". Gratteri critica le gestioni commissariali che spesso fanno rimpiangere l'operato dei sindaci sciolti per mafia. "Ciò avviene - spiega - perché nelle terne commissariali vengono nominati prefetti a scavalco. Un commissario prefettizio, però, dovrebbe lavorare per l'amministrazione comunale sette giorni su sette. Allo stesso tempo dovrebbe avere maggiore potere di amministrare e di annullare tutte le delibere fatte dalla giunta sciolta per mafia. Non basta dunque mandare a casa il sindaco, l'esecutivo e il consiglio comunale, occorre azzerare tutti gli atti prodotti".

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