Lacanau : la spiaggia alla fine del mondo : secondo parte

Bene, adesso che vi ho mostrato la capanna nascosta fra le dune. Torniamo indietro per ripercorrere il sentiero che ci ha portato alla spiaggia dell’Alexandre. In aprile, se il litorale dell’Aquitania fosse un colore sarebbe sicuramente il giallo-oro. Il giallo-oro dei fiori, dal profumo di vaniglia, dei ginestroni che sbocciano a milioni nelle radure soleggiate delle pinete e nei prati. Il giallo-oro più brillante delle ginestre dei carbonai quando ci avviciniamo alle spiagge. Infine, c’è il giallo del polline dei milioni di pini marittimi che si insinua ovunque e che colora di giallo assolutamente tutto : case, macchine, persone, strade, fiumi. Fino a giugno, gli autolavaggi ed i maniaci dell’auto, quelli che passano la domenica a lavare l’auto, sono disoccupati. Non serve a niente, appena lavate, la macchine sono di nuovo gialle….

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Il litorale atlantico dell’Aquitania è unico al mondo, non lo troverete da nessuna altra parte. È costituito da quattro ambienti naturali diversi : immensi laghi e stagni, la foresta delle Lande di Guascogna cioè la più grande distesa boscosa di tutta Europa, le paludi e le lagune, il quarto elemento è il cordone dunale che si estende dall’estuario della Gironda fino al fiume Adour ; dopo, il litorale dell’Aquitania diventa roccioso fino alla Spagna, ma è un’altra storia. Oggi, vediamo la vegetazione dunale, ma invece, se avessi girato a destra verso la palude, avreste scoperto delle orchidee, delle piante carnivore, delle felci giganti, delle querce centenarie, degli strani licheni….Insomma,  tutto un altro pianeto !

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Sopra una ginestra dei carbonai fiorita. In francese la pianta si chiama “genêt e ha dato il suo nome ad un curioso gatto che vive nelle foreste di Guascogna. Le ginestre sono ovunque e colonizzano i versanti orientali delle dune. Insieme alla ginestra dei carbonai troverete altre piante endemiche : la brughiera grigia, il cisto a foglie di salvia che chiamate cisto femmina in italiano, il corbezzolo e ovviamente i pini marittimi ! Ad ogni stagione sulla duna corrisponde un colore giallo, bianco, malva…

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Il pino marittimo. Ho un amico che è allergico al suo polline. Il povero sta aspettando disperatamente la pioggia che farà cadere i pollini al suolo. Per il momento non piove e il tizio è degente a casa con gli occhi gonfi e difficoltà respiratorie. Ma esistevano tutte queste allergie una volta ? Adesso, quando ci sono le previsioni meteo in T.V, danno anche la mappa con il rischio allergia….

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Ci avviciniamo all’oceano. Il rumore del mare si fa più forte e le ginestre dei carbonai sono scomparse. Questa strana foresta dove penetriamo è la foresta del gigante Anémomorphose (non conosco il suo nome italiano, forse semplicemente anemomorfosi !) capace di dare delle forme bizzarre ai pini, il gigante Anémomorphose è uno scultore della natura !

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Finalmente, dopo questa ultima arrampicata, vedremo l’oceano ! Qui, ci sono le immortali delle dune, una pianta che abbiamo già scoperta in un precedente post. una pianta con un profumo inconfondibile di curry ! Questa parte della duna si chiama la duna grigia….

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In cima alla duna, il tratto di foresta che abbiamo attraversato. Le dune che sono composte da pini marittimi sono più antiche. Dovete sapere che la foresta delle Lande di Guascogna è stata piantata nel XIX secolo, prima c’erano solo paludi, laghi e foreste primordiali. Anche le dune che costeggiano il litorale dell’Aquitania sono moderne ! Sono state “inventate” per intrappolare la sabbia e proteggere la foresta. Prima del XIX secolo, le dune erano mobili e potevano inghiottire tutto : paese, prati, foresta…Il metodo consiste a sistemare delle palizzate che bloccano la sabbia, quando il mucchio di sabbia si innalza, gli uomini innalzano le palizzate. Dopo, le dune sono ricoperte di rami di pino che aiutano a fissare la duna. Poi, la duna è stabilizzata con l’aiuto di una pianta, l’ammofila arenaria, che ha la caratteristica di consolidare la duna e di intrappolare la sabbia. Ancora oggi, le dune si creano così….

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Non solo l’ammofila arenaria aiuta a fissare la duna, ma quando la duna comincia ad innalzarsi, apparisce l’euphorbia marittima che fiorisce da maggio fino a settembre….

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Qui, abbiamo la cakile maritima che in italiano chiamate il ravastrello, comincia già a fiorire ! fiori sono bianchi oppure malva….

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Questa pianta si chiama in francese il Panicaut maritime, in italiano : la calcatrèppola marina, fiori blu da giugno fino a settembre. La calcatrèppola non solo blocca la sabbia, ma sopporta molto bene il sale di mare. Si parla di piante alonitrofili.

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Questa bellissima pianta è assolutamente tutelata in Francia, si tratta della linaria a foglie di timo. Qui, in Aquitania è endemica, ma non esiste altrove !

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La renouée maritime, in italiano : il poligono marittimo. Tutte le piante che amano le ambienti sabbiose sono chiamate psammofile. Ma ne vedremo altre perché è tutto un universo !

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La famosa Ammofila arenaria, che chiamiamo in francese : Oyat, protegge la foresta ed i rari paesi lungo il litorale. Comunque, l’oceano non ha fretta, un giorno o l’altro tutto sarà inghiottito….

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Spero che questa piccola passeggiata vi sia piaciuta !