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Ladispoli, L’Associazione Nazionale Ex Deportati dai campi nazisti dice No a Piazza Almirante

Una associazione formata dagli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti e dai loro discendenti

Ladispoli, L’Associazione Nazionale Ex Deportati dai campi nazisti dice No a Piazza Almirante – Riceviamo e pubblichiamo

Si allunga la lista del fronte del NO Piazza Almirante a Ladispoli.

A scendere in campo questa volta è l’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati.

Una associazione formata dagli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti e dai loro discendenti.

Per bocca del Presidente Aldo Pavia un’altra opposizione con lettera, ben argomentata, giunge sul tavolo della Prefettura di Roma dopo la petizione popolare del Comitato cittadino, le missive dei Consiglieri comunali e regionali, delle associazioni, dei partiti del territorio.

A questo schieramento si aggiunge la contrarietà della comunità ebraica metropolitana, del mondo studentesco e quella cattolica espressa sulle testate Avvenire e Famiglia Cristiana mentre la Parrocchia del sacro Cuore propone di intitolare la piazza in questione a Marco Vannini: “La comunità di questa Parrocchia, addolorata e profondamente colpita dagli esiti così lontani dalla comprensione umana, nello spirito di offrire un luogo del ricordo alla memoria di Marco, lancia l’idea di intitolare la piazza antistante la nostra chiesa proprio a lui, certa che su questo nome possano convergere i molteplici precedenti intenti”.

Nessun segnale da parte dell’Amministrazione del Sindaco Alessandro Grando promotrice dell’intitolazione a Giorgio Almirante.

Di seguito il testo integrale della lettera ANED: Egregio Prefetto di Roma Dott.ssa Paola Basilone [email protected] Dirigente Dell’Area Area II ter Dott.ssa Sabrina Oricchio [email protected]

“Facendo seguito alla richiesta di non autorizzare l’intitolazione di una piazza all’On. Giorgio Almirante inoltrataVi da Consiglieri comunali di Ladispoli, in qualità di Presidente della Sezione romana dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti), con sede in Roma, Via San Francesco di Sales 5, desidero portarVi a conoscenza sia della nostra condivisione di quanto nella suddetta richiesta viene sostenuto, sia della nostra più profonda indignazione di fronte alla volontà di intitolare una piazza ad un personaggio non di secondo piano ma convinto esponente del regime fascista, sia prima del 25 luglio 1943, sia dopo l’8 settembre 1943 nella Repubblica Sociale Italiana.

Che l’On. Almirante mai abbia avuto alcun ripensamento in merito al suo passato lo ebbe a dimostrare in una lettera, su carta intestata Movimento Sociale-Destra Nazionale, in data 17 novembre 1986, indirizzata ad una parlamentare della Camera dei Deputati, nel corpo della quale si possono leggere queste parole: “Puoi stare certa che il mio ultimo respiro sarà fascista, nel nostro senso del termine, perché per me, per noi, si tratta della battaglia della vita.

Sei autorizzata a sbattere in faccia a chicchessia questa mia lettera, che non è confidenziale”.Parrebbe inutile, dopo queste parole, aggiungere altro, in particolare sull’attività dell’On. Almirante prima e dopo il 25 aprile 1945.

Ma non è possibile tuttavia non ricordare la sua firma su di un manifesto della RSI che ordinava la fucilazione dei giovani che si rifiutavano di combattere per il fascismo ed ancor più non è possibile non ricordare il suo razzismo ed antisemitismo che lo portò a porre la sua firma sul “Manifesto degli scienziati razzisti” (Il fascismo e i problemi della razza), assumendo anche l’incarico di Segretario di Redazione della rivista “La difesa della Razza”.

Anche solo per quanto fin qui esposto, l’ANED non può accettare che a Ladispoli, come altrove, si ritenga di intitolare all’On. Almirante alcun luogo pubblico, via, piazza o quanto altro.

Se ciò dovesse accadere suonerebbe grave offesa alla vocazione democratica ed antifascista della nostra Società.

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