Bari

Benny Petrone, Bari ricorda il 18enne ucciso nel '77. Il sindaco Decaro: "Chiudere le sedi fasciste"

Cerimonia per il 41esimo anniversario dell'omicidio fascista con la sorella Porzia che ha lanciato un appello: "Uniamoci per fermare l'onda fascista"
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"L'antifascismo è un valore che oggi non dobbiamo solo ricordare ma praticare" ed è necessario "chiudere le sedi fasciste". Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, partecipando alle manifestazioni organizzate in occasione del 41esimo anniversario della morte di Benedetto Petrone, l'operaio 18enne barese ucciso nel 1977 da un gruppo di fascisti.

"Viviamo un momento particolare dal punto di vista storico e politico nel nostro Paese" ha detto Decaro, citando una frase di Stefano Benni, "dobbiamo assomigliare alle parole che diciamo".
"Io credo che chi rappresenta la politica, le istituzioni, - ha detto - deve assomigliare sempre di più a quello che dice e soprattutto deve avere il coraggio di dire alcune cose e lo dico in una città dove c'è stata un'aggressione che ci ha fatto tornare indietro di tanti anni". Il 21 settembre scorso, infatti, nel quartiere Libertà di Bari, c'è stata una aggressione da parte di alcuni militanti di CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti che avevano partecipato ad un corteo antirazzista. "Quello che accaduto non deve accadere mai più nella città di Bari - ha continuato Decaro - e sono sicuro che le forze dell'ordine, che la magistratura, daranno una risposta. Io credo che la sede da dove sono uscite quelle persone non possa restare aperta".

"Non lo posso decidere io - ha aggiunto Decaro - perché faccio il sindaco e non posso chiudere sedi di associazioni e cancellare movimenti politici. Quello che posso fare però da sindaco, assumendomi la responsabilità e cercando di somigliare a quello che dico, è convincere i miei concittadini a non frequentare quelle sedi e cercare di dare meno agibilità politica a quei movimenti politici".

Beny Petrone, la sorella Porzia e il sindaco di Bari cantano 'Bella Ciao': "Via i fascisti"

"Nelle nostre città - ha concluso Decaro - le persone devono poter vivere in libertà, devono avere la possibilità di portare i propri figli nella mensa, dove tutti bambini possano mangiare indipendentemente dal colore della loro pelle, dove le persone devono essere libere di amarsi indipendentemente dal loro sesso". Due corone di alloro sono state deposte sotto la targa in via Benedetto Petrone, nella città vecchia, e in piazza Libertà, davanti al Palazzo della Prefettura. Gli eventi sono stati organizzati dal Comune in collaborazione con il Comitato XXIV novembre, il Coordinamento Provinciale antifascista, l'Anpi e l'Ipsaic.

Alla manifestazione, che si è conclusa intonando le note di "Bella ciao", ha partecipato la sorella di Benedetto Petrone, Porzia. "Chiedo ai giovani - ha detto - di unirsi nel nome di Benedetto per fare in modo che il fascismo, che sta mettendo di nuovo piede nella nostra città e in tutta Italia, non cresca ancora".