Bari

Taranto, un sacerdote ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione: altri 12 arresti

L'associazione a delinquere era un "sodalizio di ampiezza transnazionale dedito allo sfruttamento della prostituzione ai danni di alcune giovani ragazze"
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TARANTO - C'è anche don Saverio Calabrese, parroco di Monteparano, tra le persone arrestate a Taranto (è ai domiciliari) nell'ambito dell'operazione contro un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione.

Il sacerdote è accusato, in insieme ad altri, "di favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione, essendosi prestati in  maniera continuativa e stabile a fornire assistenza alle prostitute, ovvero piena disponibilità nei confronti dell'unica donna dell'associazione a delinquere, la cittadina romena che si fa chiamare madame". ha precisato il capo della Squadra Mobile di Taranto, Carlo Pagano.

"Non è stato accertato nulla - ha aggiunto Pagano - in merito a possibili guadagni o benefici, ma si interfacciava con chi gestiva le ragazze, aveva, diciamo, una certa confidenza. Il giudice ha ritenuto di muovere quella contestazione anche a coloro che non facevano parte dell'associazione, ma in qualche modo gravitavano intorno a questo fenomeno, alcuni di essi in avanti con l'età, che accompagnavano sul posto le prostitute, altri che fornivano una sorta di assistenza logistica".

L'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, in via cautelativa, ha sospeso il sacerdote dal ministero pastorale. "Se le autorità competenti - è detto in una nota della Curia - lo consentiranno, l'arcivescovo auspica che il provvedimento al quale don Calabrese è stato sottoposto, possa essere trascorso in un luogo diverso dal territorio parrocchiale per ovvie ragioni riconducibili alla serenità e al rispetto per la comunità monteparanese". Monsignor Santoro rivolge ai parrocchiani" il primo pensiero di paterna vicinanza in questa difficile prova".

L'arcivescovo assicura "che fin da oggi la comunità sarà seguita da un sacerdote incaricato dalla Curia. Attendendo le motivazioni non ancora pienamente conosciute circa le misure restrittive nei confronti di don Saverio, per il quale non verrà meno l'interessamento della Diocesi".

Tredici misure cautelari (di cui 8 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) sono state emessa dalla Gip di Taranto Paola Incalza nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, sfruttamento, favoreggiamento e agevolazione della prostituzione.

L'indagine, diretta dalla pm Antonella De Luca e condotta dalla polizia di Taranto che ha effettuato gli arresti con la collaborazione delle Questure di Lodi e Vibo Valentia, ha portato alla luce un "sodalizio di ampiezza transnazionale - si legge in una nota - dedito allo sfruttamento della prostituzione ai danni di alcune giovani ragazze prevalentemente provenienti dall'Est Europa, che venivano collocate su strada, indotte alla prostituzione, e sottoposte a 'protezione'  dietro il pagamento di somme di denaro".