Bari

È morto Vittorio Tanzarella, portò Bari nella rete delle città della pace di don Tonino Bello

Avvocato molto conosciuto in città e consigliere comunale nel 1956-57 e negli anni ’70 e ’80, fu più volte assessore. Alla scuola di don Tonino coniugò l’impegno politico con la vocazione pacifista

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Una vita dedicata alla pace, al sociale, ai temi dell'immigrazione e alla passione per il diritto e per l'amministrazione pubblica. È morto a 91 anni Vittorio Tanzarella, avvocato barese e consigliere comunale e assessore.

Il suo lungo percorso era cominciato da giovanissimo allievo prediletto di Aldo Moro, insieme a Renato Dell'Andro. Poi un lento passaggio a sinistra, complice anche l'incontro con la moglie ferrea comunista, con la militanza nel Pci. "Ma è rimasto un fervente cattolico per sempre, - ricorda il figlio, l'avvocato Francesco Tanzarella - le sue giornate cominciavano con la messa quotidiana. Per poi andare a fare la rivoluzione".

Entra nei movimenti cattolici del dissenso e si batte per il no all'abrogazione del divorzio in occasione del referendum del 1974. "Fu l'unico a parlare prima di Enrico Berlinguer in piazza Libertà nel comizio per il referendum. - continua Francesco Tanzarella - Ricordo per esempio che nei primi anni '70, quando il sacerdote don Vincenzo D'Aprile fu cacciato dalla sua chiesa per le sue idee troppo progressiste secondo il vescovo, i parrocchiani prima si rifiutarono di tornare e poi affittarono un garage per continuare a fare comunità. Decisero poi di occupare il vescovado e dovettero affrontare un processo per furto di caramelle. Mio padre era nel collegio difensivo che rappresentava i parrocchiani. Lo ricordo così: bello, brillante, impegnato e allegro. Tanta gente gli voleva bene".

Molto vicino a don Tonino Bello e all'abate dom Franzoni è stato presidente dei laureati cattolici, avvocato civilista, ha fondato e partecipato a movimenti per il pacifismo, è stato consigliere comunale dal 1956 al 1957 e dal 1976 al 1990 come indipendente nel Pci, attraversando di fatto metà del secolo scorso nell'amministrazione pubblica. È stato anche assessore ai tributi a 27 anni e successivamente, negli anni '80, al decentramento e ai servizi sociali.

"È stato amministratore comunale negli anni più difficili in cui il furore ideologico infiammava le piazze e bloccava le istituzioni. - scrive di lui il sindaco Antonio Decaro - Il suo tratto umano, la sua disponibilità al dialogo, la sua competenza e la sua riconosciuta autorevolezza lo hanno reso protagonista di pratiche di governo cittadino fondate sui valori cristiani del rispetto della dignità umana, del sostegno ai più deboli e della necessità di favorire politiche di integrazione e inclusione sociale".

Il funerale si terrà sabato 9 marzo alle 10, alla parrocchia di Sant'Andrea a Bari.