Bari

Pedofilia, prof scrive un libro per bambini e genitori: "5 cose da fare (e 5 da non fare) per proteggersi"

Il libro illustrato "nasce dall'esigenza di parlare direttamente ai bambini di pedofilia" e insegna le regole per difendersi dal 'male'. "A scuola non se ne parla. Ma bisognerebbe farlo"
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Esiste il "male assoluto", quello che "deve allertare tutti" e ha a che fare con i bambini, le bambine e gli adolescenti. Lo sa bene Anna Caiati, una psicoterapeuta, "per esattezza ipnoterapeuta", che vive a Trani e da decenni si dedica ai bambini, come specialista dell'infanzia, docente, tutor Universitario per la formazione delle future docenti presso l'Università degli studi di Bari. Da pochi giorni ha pubblicato un libro, Meglio così (edizioni Temperino Rosso).

"Il libro nasce dall'esigenza di parlare direttamente ai bambini di pedofilia. Nasce dall'esperienza complessa e articolata e dagli ottimi risultati di un progetto con bambini di 5 anni, voluto dall'Assessorato alla Famiglia del Comune di Bisceglie. Infatti - spiega l'autrice -  ho sviluppato la convinzione che si possa parlare ai bambini di allerta pedofilia, quella che, per le conseguenze devastanti sulla crescita, io definisco il male assoluto. Nel libro c'è un segnalibro, che indica le 5 cose da fare con i bambini: ascoltare, credere, dare indicazioni precise di comportamento, rispondere sempre alle domande, aiutare a capire. E altre 5 cose da non fare: non abituare a familiarizzare con sconosciuti, non chiedere di baciare chiunque, non salutare i bambini baciandoli sulla bocca, non pubblicare foto sui social, non dare notizie dei bambini sui social".

L'autrice  crede che per l'argomento questo possa essere un'opera di facile divulgazione nella scuola, fra insegnanti, studenti bambini e genitori. "A scuola ormai ci sono simulazioni per ogni cosa: per gli incendi, i terremoti, ma nulla a riguardo della pedofilia, si tratta di una situazione che é statisticamente molto più possibile che accada, rispetto alle prime due. Naturalmente va fatto senza spaventare i bambini, non è un caso che abbia pensato al genere della fiaba, che anche storicamente ha sempre avuto questa funzione. Meglio così ha come obiettivo l'essere utile ai bambini, ma richiama gli adulti alla necessità di porsi questo problema, perché insegnino ai bambini come comportarsi".

Sul retro della copertina Calati scrive: "Solo un bambino che non ha paura, perché sa quello che deve fare, può difendersi". l compenso delle vendite del libro andrà, di volta in volta, a quelle associazioni che, sul territorio, lavorano con i bambini oggetto di tratta della pedofilia, con l'idea di creare una Rete.