Bari

"Levante non rispetta la sacralità del luogo", così il vescovo di Lecce cancella il concerto in piazza Duomo

Negata alla cantautrice siciliana la disponibilità per la data del 6 agosto, già comunicata ai fan. Via libera invece a Fiorella Mannoia e al Volo. La Curia: "Con i testi di Levante c'è qualche problemino"
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Levante deve trovare un altro posto dove esibirsi. A Lecce il concerto lo può fare, il 6 agosto, ma non in piazza Duomo. Il motivo? Le sue canzoni non sono adatte al luogo. L'artista ha annunciato le date del suo tour estivo che ha scelto luoghi storici, spesso emblemi delle città che ospitano le varie tappe, e ci ha inserito anche la cattedrale di Lecce.

Piazza Duomo, nello specifico, ma quella scelta non sembra essere consona. Ed è la stessa arcidiocesi a spiegare le dinamiche che portano all'autorizzazione di uno spettacolo, musicale o teatrale che sia: "La commissione predisposta dal vescovo, monsignor Michele Seccia, valuta le richieste volta per volta". Il management di Levante ha annunciato la data prima che ci fosse il lasciapassare della Curia, quindi.

E ora è costretto a fare marcia indietro e cercare un nuovo posto - possibilmente storico - per quella serata. In poche parole, le canzoni di Levante sono in conflitto con il valore di piazza Duomo: "Bisogna che ci sia compatibilità fra i testi, lo spettacolo, e la sacralità del luogo - fanno sapere dalla Curia - evidentemente con i testi di Levante c'è qualche problemino".

Più che qualche parolaccia contenuta in "Alfonso", il brano che ha fatto conoscere Levante al grande pubblico, a indignare la Curia potrebbe essere stata 'Gesù Cristo sono io': una canzone del 2017 in cui l'ex giudice X Factor in realtà parla della condizione delle donne, del loro essere spesso sottoposte alla presunta supremazia di un uomo, quando non vittime di maltrattamenti e violenze.

Levante non è nuova a campagne sociali: per quella canzone firmò un giubbotto (che indossa nel videoclip) per sostenere Terres des hommes. E ora, con il singolo "Andrà tutto bene" (che anticipa il nuovo album "Magnamemoria", in uscita in autunno) fa la sua analisi sul futuro che si sognava e la realtà con cui si è costretti a fare i conti, e in cui si è "perso il desiderio della rivoluzione" (Levante cita anche Stefano Cucchi e i migranti morti in mare).

Per l'arcidiocesi quella compatibilità è l'unico criterio richiesto, la condizione fondamentale perché si possa concedere il lasciapassare. E in effetti quegli spazi sono stati già prenotati da qualcun altro, per questa estate: il 28 luglio ci sarà il concerto del trio Il Volo, l'11 agosto Fiorella Mannoia. Levante no, però. "Dalla chiusura totale di piazza Duomo all'apertura agli eventi c'è stato un grande passo in avanti - continuano dall'Arcidiocesi - un minimo di criterio ci deve essere, però". Quella piazza, in fin dei conti, è di proprietà della Curia: "Ma al di là di questo, si tratta di rispettare il suo valore simbolico"