Bari

Elezioni europee, M5S primo partito a Taranto: nessun effetto Ilva sulle preferenze

Quasi un elettore su tre sceglie il movimento nella città della promessa mancata sulla chiusura dello stabilimento. E a Melendugno, sede del futuro gasdotto Tap, il partito di Di Maio conquista il 22 per cento delle preferenze, dopo la Lega che è prima al 26,2 per cento

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I casi Ilva e Tap per il Movimento 5 Stelle in Puglia non esistono. Almeno è questa a caldo l'analisi che emerge dalle elezioni europee nella regione. Le promesse fatte in campagna elettorale sulla chiusura del siderurgico di Taranto e sullo stop al gasdotto salentino, tradite dai pentastellati quando si sono ritrovati al governo, non hanno avuto conseguenze alle urne.

A Melendugno, lì dove Alessandro Di Battista poco prima delle elezioni politiche del 2018 disse la famosa frase "se andiamo al governo blocchiamo Tap in due settimane" e dove proprio per via di queste promesse disattese fino a qualche mese fa si bruciavano in spiaggia le bandiere del Movimento, i 5 Stelle prendono il 22 per cento delle preferenze, al secondo posto dietro la Lega, prima con il 26,2 per cento. Il Pd è staccato al 14,2 per cento.

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Ancora più significativo quello che si è verificato nelle urne a Taranto. Nella città dell'ex Ilva (oggi ArcelorMittal) la promessa di chiusura del siderurgico e di riconversione verde dell'area sul modello di Bilbao, si è trasformata nel sì alla vendita dello stabilimento e al prosieguo delle attività industriali. Promesse che i 5 Stelle hanno pagato a livello locale, se si considera che da allora in consiglio comunale non ci sono più rappresentanti pentastellati. Ma stando ai risultati che vengono fuori dalle europee, sembra che il caso Ilva non abbia pesato per niente, visto che all'ombra degli altoforni del siderurgico il primo partito è proprio il Movimento con il 27,7 per cento delle preferenze e 17.485 voti. Dietro la Lega con il 24,6 per cento. Anche qui, terzo il Pd, staccato al 17,4 per cento.