Bari

'Ti mangio il cuore', il procuratore: "Importante per capire e combattere mafia del Gargano"

La copertina del libro 
Giuseppe Volpe, procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari all'anteprima nazionale del libro edito dalla Feltrinelli e scritto dai due inviati speciali di Repubblica Carlo Bonini e Giuliano Foschini
2 minuti di lettura
"Il libro la chiama giustamente la bestia perché è una mafia atroce, ancestrale, arcaica nelle manifestazioni di violenza, ma è soprattutto una mafia che penetra nel mondo degli affari". Così descrive la "Società" Giuseppe Volpe, procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che ieri sera era a Foggia all'anteprima nazionale del libro "Ti mangio il cuore" edito dalla Feltrinelli e scritto dai due inviati speciali di Repubblica, Carlo Bonini e a Giuliani Foschini.

"Questa - secondo il procuratore - è una mafia che è riuscita ad insinuarsi prima nel settore agroalimentare, poi nel settore dei rifiuti. Ed infine anche nelle amministrazioni politiche del foggiano. Gode di una capacità di penetrazione del tessuto sociale incredibile". Poi il procuratore capo della DDA ripercorre le tappe di quella che un tempo veniva definita
faida del Gargano, faida tra pastori, e che oggi invece ha una connotazione ben definita di mafia grazie ai numerosi processi penali: "Il 90 per cento dei morti ammazzati di mafia nel Gargano non hanno più il volto, perché occorre cancellare il volto per cancellare la memoria. Deve essere chiaro - precisa Volpe - che l'impegno dello Stato ci sia stato e ci sia tutt'ora. Per la sottovalutazione, per tanti anni del fenomeno mafioso in questo territorio, il mea culpa lo deve registrare anche la magistratura".
 
Ma è forte e tangibile la presenza dello Stato qui nel Foggiano. "Negli ultimi due anni è stato istituito - aggiunge Volpe - il gruppo speciale dell'Arma dei Carabinieri Cacciatori di Puglia; è stato istituito a San Severo il Reparto Prevenzione Crimine. Sono numerose le operazioni compiute contro la mafia che produrranno anche a breve altri importanti risultati".

Poi il richiamo importante ai magistrati della Direzione
Distrettuale Antimafia che dice il procuratore capo: "Danno il massimo nell'attività di contrasto alla mafia in questa terra. Abbiamo accanto a noi le Forze di Polizia che mai come, dopo il quadruplice omicidio del 9 agosto 2017 in cui vennero uccisi due innocenti i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, trucidati insieme al boss di Manfredonia Mario Luciano Romito e al cognato Matteo De Palma, sono impegnati con tutte le proprie energie nel fornire ai magistrati gli elementi che ci servono per arrestare e portare a processo i responsabili di quella efferata strage e degli altri numerosi episodi criminali che purtroppo si sono verificati e continuano a verificarsi".

Secondo il procuratore Volpe questo libro: "Così come successe con
Gomorra di Saviano, diffonderà in Italia e spero nel mondo intero, la conoscenza del fenomeno mafia a Foggia e nella sua provincia. Questo potrebbe contribuire ad intensificare sempre di più le forze e le energie a coalizzarle nel contrasto alla mafia, ma - sottolinea lo stesso - anche indurre la popolazione finalmente a collaborare. Come sta già avvenendo - conclude Volpe - in qualche caso".