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Dopo cent'anni la lapide per Giuseppe Di Vagno, martire del fascismo, torna al suo posto: la cerimonia ad Acquaviva delle Fonti

Dopo cent'anni la lapide per Giuseppe Di Vagno, martire del fascismo, torna al suo posto: la cerimonia ad Acquaviva delle Fonti
L'evento apre la rassegna l'Altra storia: ecco tutti gli appuntamenti
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Nel marzo del 1922 il consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti decise di intitolare una lapide a Giuseppe Di Vagno, primo parlamentare ucciso dai fascisti (morì a Mola di Bari dopo essere stato colpito durante un comizio), che fu affissa su una parete del palazzo comunale ma, a distanza di qualche mese e dopo la marcia su Roma, il regime fascista la fece rimuovere. Cento anni dopo la fondazione Giuseppe Di Vagno di Conversano ha trovato i documenti relativi alla storia della targa e il testo che veniva riportato sulla pietra e oggi 7 ottobre alle 18 in una cerimonia a palazzo de Mari sede del Comune di Acquaviva, quella lapide, tornerà al suo posto.

Alle 18,30, a ricostruire la figura di Di Vagno nel talk dal titolo L’omicidio politico di un socialista fra storia, memoria e contemporaneità saranno Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea e Gianvito Mastroleo, presidente della fondazione Di Vagno (l’attrice Dolores Mangiolini leggerà brani del parlamentare socialista). Si apre così, con questo atto che ribadisce il valore della legalità e della giustizia la rassegna L'Altra Storia, organizzata dall’amministrazione comunale di Acquaviva, in collaborazione con la fondazione Di Vagno e con il centro culturale Antonio Lucarelli e Giuseppe Cassano, in programma fino al 13 ottobre, per rendere omaggio a tre grandi pugliesi (oltre a Di Vagno, saranno ricordati Antonio Lucarelli e Cesare Colafemmina) e avviare una riflessione su alcuni momenti fondamentali della nostra storia.

Domani, sabato 8 ottobre dalle 17,30, è prevista una visita guidata dell’Archeoclub su Il 1799 di Antonio Lucarelli e a ricordare la sua vita e le sue opere, a settant’anni dalla morte sarà in piazza Vittorio Emanuele II lo storico Carmine Pinto (Università di Salerno), autore del libro La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti. 1860-1870 (i ragazzi della scuola media Lucarelli presenteranno un video dedicato allo studioso di Acquaviva diretto da Biagio Sivilla). Tra gli eventi il reading in cui saranno proposti frammenti delle opere dello storico, con gli intermezzi musicali di Rosalba Santoro, in programma davanti alla statua dedicata a Lucarelli sempre in piazza Vittorio Emanuele II. Ad alternarsi nella lettura dei testi di Lucarelli, con gli studenti, saranno il sindaco di Acquaviva Davide Carlucci, Tony Vavalle, Piero Novielli, Marco Bruno, Francesca Pietroforte, Arianna Operamolla.

Con loro Vittorio Dinielli, Peppino Tribuzio, Giuseppe Capozzo, Antonio Piangiolino e Caterina Grilli. Domenica 9 ottobre, alle 19, sarà il teatro Luciani ad ospitare letture e testimonianze sullo storico dell'ebraismo Cesare Colafemmina, a dieci anni dalla scomparsa.  Un confronto a cui parteciperanno i docenti universitari Ferdinando Pappalardo e Pasquale Cordasco, l’architetto Giorgio Gramegna, il vescovo Giovanni Ricchiuti e  Sonia Vivacqua. Sarà poi il maestro Francesco Lotoro, alle 20,15, a proporre brani composti nei campi di sterminio. Il programma proseguirà poi martedì 11 ottobre alle 18, in sala D'Ambrosio Angelillo, con l’incontro, moderato da Liliana Stea, Raccontare la storia locale, con Nunzio Mastrorocco, Vito Campanale e Carlo De Luca. Tappa finale della rassegna giovedì 13 ottobre, alle 21, nel teatro Luciani, con Roberto D’Alessandro protagonista dello spettacolo Terroni, tratto dal libro omonimo di Pino Aprile.