27 aprile 2018 - 13:00

Gori: a scuola torni l’educazione civica. Il centrodestra: ma con imparzialità

Il sindaco: ore dedicate a quelle lezioni. Giovani avvocati pronti a entrare in classe

di Gisella Laterza

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Reintrodurre l’ora di educazione civica nelle scuole? È l’appello lanciato dal Comune di Bergamo ai dirigenti dei nove istituti comprensivi cittadini, «che hanno dato un riscontro positivo», come rileva il sindaco Giorgio Gori. Attualmente l’educazione civica è considerata «trasversale — prosegue il sindaco —, ma riteniamo che debba avere un suo spazio. Soprattutto considerando episodi di bullismo e violazione di regole della convivenza. Un atteggiamento che riguarda anche gli adulti, dal modo di gestire i rifiuti, al comportamento nel traffico, al rappor-to con gli altri, che può de-generare in razzismo, omo-fobia, violenza contro le don-ne».

La proposta di Palazzo Frizzoni è dunque l’introduzione nelle scuole medie, a partire dall’anno scolastico 2018/2019, di un’ora di educazione civica alla settimana, gestita da un docente interno e con interventi di esperti esterni. Ha aderito ad esempio l’Associazione italiana giovani avvocati di Bergamo. Il Comune ha già attivato progetti affini, a cui però non aderiscono tutte le scuole. Come ricorda l’assessore all’Istruzione Loredana Poli, nella scuola secondaria di primo grado, da 3 anni «mettiamo a disposizione un consulente pedagogico a supporto dei docenti per 100 ore all’anno». C’è poi «A scuola di cittadinanza», citato dalla presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi: «Esiste dal 2004 e coinvolge bambini dalla quarta elementare alla terza media. Serve a conoscere l’educazione stradale, spiegare come funziona il Comune, parlare di legalità e ambiente». La nuova idea della giunta comunale «si allaccia alla proposta di legge presentata dal sindaco di Firenze Dario Nardella — conclude Gori —. Bergamo vuole portarsi avanti, in attesa del percorso parlamentare».

Dall’opposizione arriva sostegno, ma con qualche dubbio. «Dovrei vedere il testo completo della proposta — premette Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia) —. A pelle direi che è positivo, se si tratta di fare capire ai ragazzi come funzionano le istituzioni». Ci sono però alcuni temi delicati, sui quali esprime qualche riserva. «Mi riferisco — continua — all’immigrazione: è difficile parlarne senza assumere una prospettiva di parte e a 12 anni i ragazzi non hanno ancora una coscienza critica sviluppata e rischiano l’indottrinamento. Ben venga, invece, un discorso del genere nei licei». Un’osservazione simile arriva anche da parte di Stefano Benigni (Forza Italia): «Sono favorevole se l’ora si svolge in un clima di imparzialità. Potrebbe essere utile a sensibilizzare i più giovani, che negli ultimi anni sono stati allontanati dalla politica da un vento anti-casta. Starà al buon senso degli insegnanti usare questo spazio non per fare emergere la propria appartenenza, ma per aiutarli ad avere un approccio attivo». Anche per Alberto Ribolla (Lega), l’ora di educazione civica «non va politicizzata, ma è positiva se usata per contrastare il bullismo e per conoscere le istituzioni». Il Comune lavorerà ora con l’Ufficio scolastico territoriale per sostenere la proposta.

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