5 aprile 2019 - 13:40

Ex Riuniti, la chiesa non sarà luogo di culto. Per nessuno

Gli islamici pronti al rogito. Ma la Regione: compriamo noi per funzioni culturali. Esclusi gli ortodossi

di Simone Bianco e Silvia Seminati

Ex Riuniti, la chiesa non sarà luogo di culto. Per nessuno
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L’ex cappella dei Riuniti non sarà mai una moschea, ma nemmeno più una chiesa per gli ortodossi. Queste le intenzioni della Regione, pronta a esercitare la prelazione e acquistare l’edificio chiudendo una polemica in corso da ottobre. «Noi attiveremo la prelazione — dice l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera — con un progetto culturale in via di definizione». Gallera spiega che al progetto sull’ex chiesa sta lavorando l’assessore alla Cultura, Stefano Bruno Galli. «La prelazione — dice — sarà attivata entro i 20 giorni previsti, poi useremo la chiesetta con fini culturali».

Le parole di Gallera arrivano dopo che l’Azienda ospedaliera ha formalmente aggiudicato con una delibera l’ex chiesa all’Associazione Musulmani di Bergamo per 452.196 euro. Nessuna irregolarità è stata riscontrata durante i controlli sull’offerta avanzata dagli islamici. La cessione verrà formalizzata davanti a un notaio a metà aprile, ma come prevede la legge resterà in sospeso in attesa che gli enti titolati a farlo decidano se esercitare la prelazione. Avrebbe la precedenza il ministero, ma probabilmente la facoltà verrà trasferita alla Regione. Una scelta che priverà gli islamici della possibilità di avere un luogo di culto e che provoca polemiche. «Un pasticcio — dice l’assessore comunale Giacomo Angeloni —: la Regione annuncia che spenderà 450 mila euro, soldi dei cittadini, per rientrare in possesso della chiesina, un bene che era già suo prima che decidesse di metterlo all’asta. Per farne un non meglio precisato progetto culturale. Non solo la comunità musulmana resterà priva di un luogo di culto, ma vengono sfrattati anche gli ortodossi». Angeloni si è poi detto disponibile a trovare una nuova sistemazione per gli ortodossi. «L’assessore Gallera — aggiunge il consigliere regionale Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti) — si è accorto che la strada di riconsegnare la chiesetta agli ortodossi non è più percorribile, lasciando di fatto due gruppi senza un luogo per pregare e mettendo in difficoltà il Comune».

Cauti, in attesa di decisioni, ma decisi, gli islamici annunciano che non si faranno da parte. «Noi siamo in regola, come è dimostrato, e abbiamo tutta l’intenzione di andare avanti — dice il portavoce Youssef Ait Abbou —. Valuteremo la procedura insieme all’avvocato, ma nel frattempo aspettiamo di capire cosa farà la Regione».

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