22 aprile 2019 - 12:23

Bergamo, Stucchi e il sondaggio di Gori: «Finirà come alle Regionali»

Ipsos dà il sindaco uscente in netto vantaggio (di quasi 11 punti), lo sfidante del centrodestra reagisce e ribalta i calcoli del sondaggio

di Simone Bianco

A sinistra il sindaco uscente Giorgio Gori, a destra lo sfidante Giacomo Stucchi A sinistra il sindaco uscente Giorgio Gori, a destra lo sfidante Giacomo Stucchi
shadow

Davanti ai risultati del sondaggio Ipsos sul voto in città, la sorpresa è la prima, inevitabile, reazione. Per tutti. È stato così per i rappresentanti delle liste del centrosinistra che, venerdì, hanno scoperto come l’indagine commissionata da Giorgio Gori dia il sindaco uscente in vantaggio di quasi 11 punti sul principale concorrente, Giacomo Stucchi del centrodestra.

Gori davanti, 49,2% contro il 38,5% dell’avversario, per i 1.000 intervistati del campione selezionato dall’istituto presieduto da Nando Pagnoncelli. Ma è una sorpresa anche per chi sostiene Giacomo Stucchi. Passato l’iniziale stupore, le strade si dividono.

C'è chi, nel centrodestra, a mezza voce ammette che la campagna elettorale fin qui non è propriamente decollata, il che spiegherebbe un vantaggio di Gori (magari anche più contenuto). Altri, semplicemente, scelgono la strada della negazione: i sondaggi spesso negli ultimi anni sono stati smentiti dalla realtà dei risultati elettorali.

Lo stesso Stucchi reagisce, con un post su Facebook, rifacendosi al più recente precedente: «Tac... ecco il previsto gioco di prestigio di Giorgio Gori, quello di moltiplicare i voti virtuali nei sondaggi — scrive il candidato leghista —. Che lo darebbero in vantaggio di 11 punti. Gli stessi sondaggisti che nel gennaio 2018 lo davano in partita, sotto di soli sei punti 41-35, contro Attilio Fontana nella corsa per la Regione Lombardia. Poi sappiamo come è andata a finire: Fontana al 49,7% e Gori al 29».

Stucchi, che posta la schermata della calcolatrice del telefono, ha un suo metodo di rielaborazione dei risultati dei sondaggi e li ripresenta così modificati: «Facciamo la tara considerando il margine di errore storico di Ipsos, prendiamo la calcolatrice e si scopre che il 49 equivale ad un reale 40,6 e il mio teorico 38 equivale al 46,5... ecco i dati reali». Segue sottolineatura polemica su un sindaco che si dedica ai sondaggi anziché ad amministrare la città.

Ora, detto che la strada da qui al voto del 26 maggio è lunga e che proprio il sondaggio Ipsos sottolinea il grande margine di crescita della riconoscibilità di Stucchi in città (al momento poco più del 40% sa chi è il candidato del centrodestra, Gori è conosciuto quasi dal 100% degli intervistati), è altrettanto vero che nell’alleanza guidata dalla Lega di fronte ai dati dell’indagine si è alzato più di un sopracciglio.

La premessa è che Bergamo (si è visto anche nel 2018) non è la Lombardia. Se fosse vero che c’è un distacco da colmare, come riuscirci? Lo schema, al momento, ha un punto fermo ed è Matteo Salvini. Il trascinamento del consenso della Lega per le Europee, che si tengono in contemporanea con le Comunali, è un fattore su cui fa affidamento la coalizione di Stucchi e che, nonostante il sondaggio abbia portato «una boccata d’ossigeno» (parole di un assessore uscente), preoccupa non poco il centrosinistra. Non è detto però che a Stucchi basti, anche per questo il lavoro nei quartieri e sul programma ora subirà un’accelerazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT