12 febbraio 2019 - 09:27

La richiesta al ministro in visita: «Una Legge Donizetti per la lirica»

La proposta del direttore Francesco Micheli ad Alberto Bonisoli che promette: «Vado a prendere il pezzo mancante del Mantegna»

di Daniela Morandi

La richiesta al ministro in visita: «Una Legge Donizetti per la lirica»
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Il Castello di Malpaga, il cantiere del Teatro Donizetti, l’Accademia Carrara: Bergamo cala tre dei suoi assi per la partita del rilancio culturale, durante la visita di ieri del ministro della Cultura Alberto Bonisoli. «Ho il pallino di spendere i soldi, se vedo un cantiere, mi informo», dice il ministro, in quota cinquestelle, giudicando positivo l’intervento di riqualificazione dello stabile. «Ogni tanto — aggiunge il ministro — i teatri hanno bisogno di un minimo di restauro. Importante è capire l’importanza che può avere un’istituzione culturale come questa per una città come Bergamo e dedicargli la giusta attenzione in termini di energia, risorse e valorizzazione nel senso più alto del termine». La visita al teatro è stata l’occasione per il direttore della Lirica, Francesco Micheli, di lanciare al ministro una proposta: una «Legge Donizetti» per portare risorse aggiuntive alla stagione operistica di Bergamo, sul modello di quella «Legge Rossini» che nel 2017 ha finanziato le celebrazioni del 150° anniversario della morte del compositore pesarese.

Seconda tappa in città, la pinacoteca. La visita parte dalla Sala del Rinascimento. Maria Cristina Rodeschini, direttrice del museo, fa gli onori di casa. Racconta la storia della Carrara, frutto di donazioni, mostra i capolavori di Raffaello e Bellini. Il ministro si sofferma con attenzione sulla Madonna con bambino di Andrea Mantegna, di cui ascolta con cura anche la «riscoperta» della sua «Resurrezione del Cristo»: considerata da decenni della scuola del maestro, l’anno scorso è stata attribuita al pittore rinascimentale. La volontà del museo, ora, sarebbe quella di ricongiungere la tavola con il suo pendant «La discesa al limbo», mostrando la prestigiosa coppia ad aprile per l’inaugurazione della rinnovata barchessa di destra, dopo le esposizioni dei due capolavori a Londra e Berlino. «L’impresa è ardua», ammette Rodeschini, da tempo impegnata a intrattenere relazioni diplomatiche con il collezionista svizzero. Venuto a conoscenza della situazione, il ministro Bonisoli, senza mezzi termini, dice: «Vado a prenderglielo a casa». Battute a parte, dichiara la sua disponibilità a «ragionare con la direttrice per vedere quanto si potrà fare». Rodeschini tira un sospiro di sollievo, pur non nascondendo l’ansia. «Noi abbiamo già predisposto un progetto espositivo. Ora spero si sciolga questo nodo del prestito».

Altro augurio arriva dal sindaco Giorgio Gori. Presente alla visita della pinacoteca con la moglie, Cristina Parodi — c’erano anche politici regionali, comunali e il deputato Daniele Belotti —, il sindaco chiede di «estendere la misura dell’art bonus a enti di diritto privato, che gestiscono patrimoni pubblici. È il caso — dice Gori — della Fondazione Carrara. Partecipata del Comune, per la sua configurazione giuridica, non è destinataria dell’art bonus. Questo è un limite». Mentre è stato una risorsa per il cantiere del Donizetti che, su 18 milioni di euro di costi, ha raccolto circa 9 milioni grazie all’art bonus. Prima di visitare il Donizetti, sollecitato dalla stampa, il ministro parla anche del parcheggio di via Fara. «Il cantiere non l’ho visto, ma sono a conoscenza di questa tematica. Qualsiasi intervento si faccia di questo tipo, vale sempre la pena articolare il più possibile un dialogo sul territorio. A volte si può mitigare o armonizzare un intervento in una situazione protetta. È una buona prassi che dovremmo utilizzare il più possibile».

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