13 febbraio 2019 - 12:09

Il vescovo: «Apparizioni solo presunte, ma alle Ghiaie di Bonate Sopra c’è devozione vera»

Monsignor Beschi riconosce il culto di «Maria Regina della Famiglia» nella cappelletta parrocchiale sorta nei luoghi delle apparizioni ad Adelaide Roncalli nel 1944. Ma ribadisce il «non constat» del vescovo Bernareggi

di Redazione Bergamo online

Il vescovo: «Apparizioni solo presunte, ma alle Ghiaie di Bonate Sopra c’è devozione vera» La cappelletta della parrocchia
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Il vescovo Francesco Beschi ribadisce la posizione espressa da Adriano Bernareggi: «Non constat», e cioè non risulta una soprannaturalità provata e provabile per le apparizioni della Sacra Famiglia, nel 1944, ad Adelaide Roncalli, bambina delle Ghiaie di Bonate Sopra. Ma è lo stesso vescovo, in una lettera aperta ai fedeli, a parlare così delle folle che accorsero alle Ghiaie nel maggio di quell’anno e nei periodi successivi: «Molta gente accorse, moltissima: una luce di speranza nel buio della tempesta».

La lettera accompagna la decisione di monsignor Beschi — dopo la procedura della Santa sede - di autorizzare, valorizzare, custodire e accompagnare il culto di Maria Regina della Famiglia nella cappelletta parrocchiale alle Ghiaie. Nella lettera il vescovo ripercorre la storia delle Ghiaie e della devozione nella zona, «precedente al 1944». Cita le «apparizioni presunte» e spiega: «Così, nel tempo, si è consolidata quella devozione a Maria Regina della Famiglia che già precedeva gli eventi del 1944 e che li ha attraversati andando ben oltre gli eventi stessi. «È questa devozione vera, concreta, umile e fedele, nella Chiesa e con la Chiesa, che illumina il cammino di tanti fedeli e che la stessa Santa Sede mi ha chiesto di accompagnare e custodire».

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