16 febbraio 2019 - 12:42

Guerra all’azzardo in 18 Comuni della Bassa: stop a luci «ipnotiche» e limiti agli orari

Il nuovo regolamento per Treviglio e i territori vicini, ma c’è anche Romano. Le storie per sensibilizzare: un papà passa giornate intere alle slot e brucia tutto lo stipendio

di Pietro Tosca

Sala slot e vlc dominano, di recente, il gioco d’azzardo diffuso Sala slot e vlc dominano, di recente, il gioco d’azzardo diffuso
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Un padre di Treviglio che passa la giornata nella sala slot giocandosi lo stipendio intero e abbandonando di fatto i figli. Un comportamento per il quale i servizi sociali di Treviglio hanno al tribunale dei minori l’allontanamento dal nucleo famigliare. Sono storie come questa che spingono 18 Comuni della Bassa a dare un giro di vite al gioco d’azzardo patologico con un regolamento. A coordinare le associazioni del territorio, Risorsa sociale, azienda consortile in cui sono presenti i 18 comuni. Ieri la presidente, l’assessore ai servizi sociali di Treviglio Pinuccia Prandina ha fatto il punto con Marcello Brambilla, direttore dell’ufficio di piano dell’azienda e Beppe Bugada della cooperativa Itaca, che segue le iniziative di prevenzione rivolte ai minori.

«Storie come quella di quel padre — racconta Prandina — sono sempre più frequenti. L’anno scorso sono state almeno 20 le persone affette da ludopatia che si sono rivolte all’assessorato. Persone che non capiscono di essere ammalate e ci contattano solo perché cercano un contributo. Una situazione grave per cui serve la volontà politica di intervenire e credo che questo regolamento sia un passo concreto». «In provincia — ricorda Bodega — si giocano 1,67 miliardi di euro l’anno, circa 1.500 euro pro capite. In media il 2% della popolazione ha sviluppato dipendenza dal gioco, 2 mila persone dei nostri Comuni».

Nella lotta al gioco Treviglio è stata l’apripista in provincia con l’ordinanza del 2014 del sindaco Beppe Pezzoni che per primo impose degli orari ai mini casinò fino a quel momento aperti 24 ore. Il nuovo regolamento riparte da lì ed è già stato approvato da 13 comuni (Arcene, Brignano, Caravaggio, Canonica, Castel Rozzone, Fara d’Adda, Fornovo, Lurano, Misano, Mozzanica, Pagazzano, Pontirolo, Spirano) mentre i rimanenti 5 (Treviglio, Casirate, Pognano, Arzago, Calvenzano) lo faranno entro marzo. È prevista l’accensione delle slot alle 10 con la pausa pranzo dalle 12.30 alle 14.30 e poi andranno spente alle 23. È naturalmente ripresa la normativa regionale che vieta l’installazione di nuovi videopoker e impone l’apertura di altri punti gioco a distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. In aggiunta è proibita l’installazione su strada di distributori automatici di gratta e vinci o la collocazione di videopoker nelle sedi di circoli privati o associazioni. Per rafforzare il controllo sociale, le sale giochi saranno consentite solo a piano terra e ben visibili da strada. Il regolamento cerca poi di combattere gli «effetti ipnotici» delle scritte a luci intermittenti messe intorno alle macchinette con divieti che rendano difficile la loro installazione. Per ridare al giocatore il senso del tempo, i Comuni prevedono che le sale slot lascino libere le vetrine facendo entrare luce naturale diretta nei locali. Vietata in ogni modo la pubblicità e anche l’esposizione in bar e tabaccherie delle fotocopie dei «gratta e vinci» o biglietti delle lotterie, che abbiano determinato vincite. Vietato ancora mettere a disposizione computer nei locali pubblici per raggiungere piattaforme di gioco on line. I Comuni metteranno dei blocchi ai wi fi pubblici e nei contratti di spazi o edifici di loro proprietà prevederanno clausole per il divieto di gioco. Multe salate per chi non si adegua: la contravvenzione minima sarà da 500 euro.

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