14 gennaio 2019 - 10:54

Test coalizione per Da Polenza
E le segreterie stanno a guardare

La Lega verifica il consenso dell’alpinista. Grimoldi: bene un civico, non un moderato

di Simone Bianco

Agostino da Polenza Agostino da Polenza
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Nel giro di una settimana il centrodestra bergamasco è passato dall’immobilismo totale a una frenetica attività di confronto: trovare il candidato sindaco, e trovarlo in fretta, è l’obiettivo di tutti. Il nome di Agostino Da Polenza, spinto dalla Lega — in particolare dal deputato Daniele Belotti, incaricato dell’operazione da Matteo Salvini e Roberto Calderoli —, sta passando attraverso decine di telefonate e chat incrociate. Un test che incontra commenti positivi e qualche perplessità. Anche perché di nomi in gioco ce ne sono altri. Intanto, l’alpinista è ancora in fase di riflessione sulla proposta di candidarsi ricevuta dalla Lega: «Le elaborazioni interne alla politica richiedono riti e tempi». L’impressione, dal primo minuto della vicenda, è che Da Polenza sia ben disposto nei confronti dell’ipotesi di candidarsi ma che a questo punto si tratti anche di capire che accoglienza abbia il suo nome. A fronte di un difetto di popolarità — fuori dagli ambienti della montagna — nei confronti dell’attuale sindaco, anche in Forza Italia il nome ha i suoi sostenitori. Si registra, invece, la cautela di Franco Tentorio, che sta lavorando anche sui nomi dei fratelli Baldassare e Paolo Agnelli.

In ogni caso, circola un generale senso di fretta. «Una settimana e bisogna chiudere», dice il coordinatore provinciale di Forza Italia, Paolo Franco. Probabilmente sette giorni non saranno sufficienti, ma non si potrà andare molto più in là. Lo conferma anche Maria Stella Gelmini, responsabile degli azzurri in Lombardia: «Per il momento lasciamo lavorare il livello provinciale. Un nome dovrà essere trovato entro fine gennaio, i primi di febbraio. Altrimenti interverremo». Più o meno è lo stesso messaggio di Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda: «Si sta lavorando su un candidato di coalizione, speriamo ci siano novità quanto prima». Senza sbilanciarsi sui nomi, anche perché Grimoldi mesi fa aveva piantato un paletto, chiedendo con forza un candidato leghista per Palazzo Frizzoni: «Beh, un nome civico va bene — dice ora —, purché sia di area Lega. Non per forza deve trattarsi di una persona organica al partito. Un “moderato”? Quello proprio no». Da Polenza? «Vediamo, non lo conosco», taglia corto il segretario nazionale, che però riporta la questione a un contesto più ampio: «Il nome di Bergamo andrà trovato nel quadro generale delle candidature in Lombardia. Tenendo conto anche degli equilibri con gli alleati». Detto questo, Bergamo sarà la piazza più importante al voto in regione il 26 maggio 2019, difficilmente il partito di Matteo Salvini lascerà spazio a Forza Italia.

Ma il confronto tra segreterie di partito riproporrà i vecchi schemi, con il bilancino già pronto a misurare anche possibili incarichi di giunta prima di chiudere l’accordo sul candidato sindaco, solo se fallirà l’operazione di un nome civico. A quel punto la Lega proporrebbe i nomi di Alberto Ribolla e di Giacomo Stucchi, mentre Forza Italia giocherebbe come prima carta Gianfranco Ceci. Sapendo bene che gli alleati del Carroccio sarebbero molto più inclini a ritrovarsi sul nome della senatrice Alessandra Gallone.

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