25 gennaio 2019 - 10:35

L’ex chiesa dei Riuniti agli islamici: servono altre carte, gara in sospeso

A novanta giorni dall’asta, l’esito non è ancora confermato. L’Associazione: vedremo se la richiesta è legittima, oppure impugneremo

di Silvia Seminati

La chiesa degli ex Ospedali Riuniti: la gara vinta dai musulmani è ancora in sospeso La chiesa degli ex Ospedali Riuniti: la gara vinta dai musulmani è ancora in sospeso
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Novanta giorni dopo l’asta per la vendita dell’ex chiesa degli Ospedali Riuniti, non c’è ancora la conferma dell’esito della gara. Ad aggiudicarsela era stata, a fine ottobre, l’Associazione Musulmani di Bergamo con un rialzo dell’8% su una base d’asta di 418.700 euro.

Un passaggio che era stato molto dibattuto: il presidente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, aveva detto che la Regione avrebbe esercitato il diritto di prelazione e comprato la cappella, sfilandola di fatto ai musulmani. Prima, però, si sarebbe dovuto attendere l’esito dell’istruttoria sulla gara fatta dal responsabile del procedimento. Un risultato, si era detto, sarebbe dovuto arrivare nel giro di 90 giorni. Ma finora non sono emerse certezze.

«Lunedì (quasi allo scadere dei 90 giorni, ndr) — fa sapere l’Associazione Musulmani tramite l’avvocato Andrea Di Lascio — ci è arrivata una raccomandata nella quale il responsabile del procedimento ci ha chiesto di fornire una lunghissima documentazione aggiuntiva». Una richiesta che ha stupito gli islamici soprattutto perché è arrivata allo scadere dell’iter dei 90 giorni previsti per la fase istruttoria.

Ora l’Associazione Musulmani ha 20 giorni di tempo per fornire all’Azienda ospedaliera la documentazione richiesta. «Non è una richiesta che viene fatta usualmente — spiegano ancora gli islamici tramite il loro legale —. Ora stiamo valutando la legittimità di questa richiesta: se la riterremo legittima, forniremo i documenti richiesti, altrimenti non ci resterà che impugnare la mancata conclusione del procedimento». Si allungano così i tempi per vedere la conclusione di una vicenda tanto controversa. Il rischio, fin troppo evidente, è di ritrovare questa vicenda tra qualche mese nelle aule del tribunale.

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