29 gennaio 2019 - 13:32

Palazzo Frizzoni, la Lega non ha fretta: l’avvertimento di Forza Italia

Il Carroccio chiede un’altra settimana per il nome del candidato. Franco: «Faremo valere i nostri nomi»

di Simone Bianco

Palazzo Frizzoni, la Lega non ha fretta: l’avvertimento di Forza Italia Alberto Ribolla
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«Ma no, non è tardi». La segretaria cittadina della Lega, Serena Fassi, professa una tranquillità che molti altri tra i leghisti e gli alleati hanno perso da settimane. Il candidato di centrodestra non c’è ancora e non ci sarà almeno fino ai primi di febbraio. Una settimana è più o meno quanto il Carroccio ha chiesto di pazientare ai compagni di coalizione per conoscere il nome leghista. Dopo di che, però, i giochi saranno tutt’altro che fatti. Lo spiega bene il segretario provinciale di Forza Italia, Paolo Franco: «Se loro si presenteranno con una rosa, anche noi abbiamo la nostra: Gianfranco Ceci è il nostro candidato, ma ci sono anche Alessandro Sorte e Alessandra Gallone». Il messaggio è che quando ci si siederà, pur considerando la forza della Lega in questo momento storico, non ci sarà accettazione né acritica né rapida dei nomi provenienti dal partito di Matteo Salvini. Al segretario federale (anche se a seguire le vicende bergamasche da vicino è soprattutto Roberto Calderoli) nei giorni scorsi sono stati inviati i nomi emersi fin qui dal lavoro della Fassi e del commissario provinciale Enrico Sonzogni. La terna politica comprende Giacomo Stucchi, Alberto Ribolla e Silvia Lanzani. Quella civica resta un mistero. C’è l’ipotesi Luca Tiraboschi, ex direttore di Italia 1 ormai residente in Svizzera, ma sembra un po' più plausibile anche per gli alleati l’idea Privato Fenaroli, direttore della Chirurgia senologica del Papa Giovanni. Anche qui Franco manda messaggi piuttosto precisi: «Quando ci siederemo a discutere, dovremo anche tenere conto della competenza amministrativa degli ipotetici candidati — dice Franco, e, ad esempio, Fenaroli ha fatto il sindaco a Tavernola —. Per questo Ceci secondo noi è il nome giusto: è stato a lungo in Consiglio a Bergamo ed è stato vicesindaco. E poi, in generale, bisogna che sia un nome capace di prendere un voto in più di Gori: non una cosa facile».

Detto questo, l’incertezza regna sovrana. Andrea Tremaglia è stato candidato da Fratelli d’Italia e, quando la Lega arriverà col suo nome, il partito della Meloni vorrà essere convinto del fatto che il nome del Carroccio sia davvero migliore di quello del suo consigliere a Palazzo Frizzoni. Allo stesso modo peserà il parere dell’area civica rappresentata da Franco Tentorio, un’antenna al solito molto sensibile degli umori del centrodestra cittadino e che, ad esempio, era freddo su Agostino Da Polenza. L’alpinista nei giorni scorsi aveva confermato di essere fuori dai giochi. In realtà l’ipotesi non è del tutto tramontata, nel senso che qualche esponente leghista lo considera ancora il nome giusto per sfidare Gori.

Ma se gli alleati si mostrano impazienti, nella Lega sono convinti che il tempo non sia un problema. «Siamo molto fiduciosi — dice Serena Fassi — di avere grandi possibilità in città, anche grazie al messaggio di Salvini». Perché, non va dimenticato, le Comunali saranno in contemporanea con le Europee.

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