11 marzo 2019 - 09:07

Autostrada Bergamo-Treviglio, Gafforelli: «Non riparto da zero»
Gori d’accordo: si può migliorare

Le reazioni alle parole del segretario provinciale del Pd, Davide Casati, pubblicate sabato 9 marzo. Il presidente della Provincia: «Vado avanti con l’ordine del giorno a favore dell’opera»

di Armando Di Landro

Code ordinarie al rondò a Nord di Verdello Code ordinarie al rondò a Nord di Verdello
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«Ma dopo sette anni in cui non se n’è fatto nulla, tutta la fretta doveva venire proprio adesso?»: il sindaco di Dalmine Lorella Alessio, Pd, che correrà per il suo secondo mandato, è molto chiara, nel porre il suo interrogativo. La domanda si riferisce a tutto il dibattito scatenato da quell’ordine del giorno sulla nuova autostrada Bergamo-Treviglio, firmato da tutti i gruppi consigliari in Provincia e pronto per essere messo ai voti.

Un ordine del giorno che rischia di portare il Partito Democratico a una crisi di nervi, anche e soprattutto perché gli amministratori locali sono contrari. E in questo contesto non è certo passata inosservatala dichiarazione del segretario provinciale (leggi) Davide Casati: «Il progetto del 2012 è vecchio, va modificato e reso più sostenibile. Restiamo d’accordo con il mondo economico e sociale sul fatto che un nuovo collegamento sia strategico. Serviranno 6 mesi o un anno per rivedere il progetto? È un tempo che sarà ben speso per dare un futuro adeguato al nostro territorio». Secondo Casati non ci sono contraddizioni rispetto all’ordine del giorno in Provincia.

L’accusa principale arriva dal deputato di Forza Italia Alessandro Sorte, ex assessore regionale alle Infrastrutture, che legge nelle parole del segretario pd l’intenzione di riaprire la Conferenza dei servizi: «Così si affossa la realizzazione dell’opera, cosa non prevista nell’ordine del giorno del presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli. Il Pd si conferma un partito avverso alle grandi opere tanto quanto il Movimento 5 Stelle. Ci vediamo in piazza sabato (16 marzo, ndr) per la manifestazione a sostegno delle nuove infrastrutture, davanti alla Provincia».

«Per me non esiste l’idea di ricominciare l’iter da capo dopo aver firmato quell’ordine del giorno, che chiede chiaramente di ripartire dal progetto del 2012 — spiega il presidente della Provincia Gafforelli —. Mi fido di Casati quando dice che non c’è nulla di contraddittorio tra le sue dichiarazioni e quel documento. Credo voglia dire che tra il progetto preliminare approvato dalla Conferenza dei servizi nel 2012, e quello definitivo, si potranno apportare miglioramenti. Ma ricominciare da zero, adesso, sarebbe incoerente: io vorrei portare l’ordine del giorno in consiglio provinciale, per votarlo, non nella settimana in arrivo ma in quella successiva».

Posizione molto simile quella del sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Un conto è dire che bisogna migliorare l’opera, anche andando incontro alle istanze delle comunità locali, un altro conto è negare che quell’infrastruttura serva: non è, quest’ultima opzione, la linea del Pd. Ci sono modifiche già recepite da Autostrade Bergamasche, anche grazie ai suggerimenti arrivati dal partito. E, come dice Gafforelli, altri miglioramenti potranno venire con il progetto definitivo. Di sicuro da parte del Pd è arrivato un sì molto deciso sull’utilità dell’opera, già nel 2016. Mentre altre forze politiche, inclusa Forza Italia, e l’ex assessore regionale Sorte non hanno fatto nulla per procedere».

Bisognerà capire, comunque, quanto i miglioramenti di cui si discute potranno rientrare nel passaggio ordinario tra preliminare e definitivo, oppure quanto saranno sostanziali fino al punto da richiedere un nuovo percorso.

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