Giorgio Gori al Pd: «Dibattito privo di contenuti. Se il partito cambia me ne vado»

di Redazione Bergamo online

L’intervento del sindaco di Bergamo a «Un nuovo inizio, laburista» in preparazione al congresso del Partito democratico

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«Non ho mai detto, né lo penso, che se vince Elly Schlein uno se ne deve andare dal Pd, non la conosco, mi fa anche simpatia, penso che abbia buona energia. Il problema è se cambia il Pd, se il Pd diventa un’altra cosa, diventa quello che c’era prima del Pd, allora non è più il mio partito»: lo ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori all’incontro «Un nuovo inizio, laburista. Verso il congresso del Partito Democratico», in corso a Roma. «Non faccio scissioni — ha continuato Gori —, non ho correnti, sono una persona singola, al massimo riconsegno la tessera se non mi ritrovo più dentro questa roba qua, ma prima di mollare qualcosa provo a fare, da qui alla fine del congresso. «La deriva di un partito più estremista, più massimalista, più di sinistra, piace probabilmente a qualcuno che sta nel Pd, ma piace moltissimo a chi sta fuori. È esattamente quello che vogliono Renzi e Calenda: loro vogliono quello, che ci mettiamo in quella ridotta lì, che si apra un grande spazio a disposizione della loro iniziativa per conquistarsi i riformisti. Io non gliela voglio dare per vinta».

Per Gori il lavoro sul manifesto dei valori del Pd «pare un tentativo di mettere una gabbia ideologica che deve precedere la scelta del nuovo segretario. Evidentemente è una gabbia fatta a uso di uno dei candidati, temo di poter dire. Io non sono d’accordo, sarebbe esiziale per il Pd e per la democrazia italiana. L’idea balzana è quella di far fare a un comitato di 87 persone, nominato da un’assemblea del passato e delegittimata da una sconfitta elettorale drammatica, la proposta di un cambiamento che va validato da un’assemblea che è ancora quella eletta con Zingaretti, a un mese dalla sua scadenza. Ma si può pensare di cambiare così il dna del partito? Di consegnarlo il 26 gennaio e poi il 12 febbraio si vota nei circoli il nuovo segretario, che poi deve prenderne atto». Toni duri sono stati usati da Gori: «Quello in corso nel Partito democratico è un dibattito privo di contenuti, tante interviste e poche idee. Questo documento, ancorato al lavoro e alla emancipazione delle persone, è una base di discussione seria che l’iniziativa di chi ha pensato di buttare per aria la costituzione del Pd rende necessaria. Non è pensato per sostenere un candidato, anche se ci sono parentele e contiguità. La Schlein ha detto di voler cambiare il modello neo liberista, evidentemente pensa quello che pensano altri che vogliono cambiare la carta del Pd»

7 dicembre 2022 (modifica il 8 dicembre 2022 | 07:44)