Bologna

Pedofilia, i vescovi dell'Emilia Romagna ai parroci: "Non coprite gli abusi sui minori"

(agf)
La lettera richiama il monito di Papa Francesco: "Denunciate il male, nessuno deve essere giustificato: il bene dei più deboli deve stare sopra a tutto". Dopo gli attacchi, pieno sostegno a Bergoglio
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BOLOGNA - "Carissimi parroci, cari fratelli e sorelle, condividiamo la grande preoccupazione e il dolore espresso da Papa Francesco con la “Lettera al Popolo di Dio” — sofferto invito ad una conversione personale e comunitaria — che vi invitiamo a leggere e meditare, nelle parrocchie, nei consigli pastorali e nei gruppi di famiglie. Egli ci chiede di soffrire insieme a tutto il corpo per aiutarlo. L’impegno a combattere gli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili, sia di potere che sulla coscienza che sessuali, da parte di chierici o di laici nella Chiesa, nella società e nelle famiglie, ci deve vedere uniti". Comincia così la lettera dei vescovi dell'Emilia Romagna inviata ai parroci e alla comunità cattolica della regione. Un monito chiarissimo che arriva a sostegno di Bergoglio nei giorni degli attacchi più duri proprio sul tema degli abusi all'interno della Chiesa. In Irlanda, all'incontro mondiale delle famiglie, il Papa era tornato a pregare per "tutti i sopravvissuti agli abusi da parte di membri della Chiesa in Irlanda. Questa piaga aperta ci sfida ad essere fermi e decisi nella ricerca della verità e della giustizia".

"Uniti nella preghiera e nella penitenza, perché le sofferenze delle vittime, che non si cancelleranno, siano condivise e non si ripetano - continua la lettera dei vescovi emiliano-romagnoli - Perché il male non sia più nascosto ma opportunamente denunciato. Perché il perdono e la guarigione dalle ferite, che pure invochiamo da Dio, con la riparazione del danno, non siano un alibi, ma stimolo a mettere in atto una conversione di tutta la comunità cristiana e della società civile, perché si prendano le misure educative e operative per una prevenzione ampia ed efficace. Nessuno deve essere coperto o giustificato, qualsiasi ruolo svolga. Il bene dei minori e dei più deboli deve stare sopra a tutto. Molto dipenderà dai genitori, dagli educatori, dagli insegnanti, dai sacerdoti, dai catechisti: la cura, la protezione, la vigilanza, la formazione propria e dei ragazzi o degli adolescenti, deve creare ambienti e atteggiamenti di vera tutela e deve portare i minori a imparare a difendersi, a reagire, trovando adulti accoglienti e pronti ad ascoltarli e a intervenire".

I vescovi emiliani annunciano, in linea con quanto sta preparando la chiesa italiana, un percorso di formazione che "permetterà di avere in ogni diocesi alcune persone (quasi tutti laici e laiche) che potranno essere referenti e promotori dei cammini diocesani di formazione e prevenzione per la tutela dei minori". L'invito è alle comunità cristiane a pregare e digiunare all'inizio dell’anno pastorale "per essere uniti al nostro Papa Francesco nel suo indiscusso impegno a fare verità e giustizia dentro e fuori la Chiesa. E rinnoviamo il pieno e filiale sostegno al suo servizio fondamentale alla comunione e all’evangelizzazione".