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Anno giudiziario a Bologna: emergenza furti nelle case e reati sessuali

L'allarme del procuratore generale della Corte d'appello Ignazio De Francisci. In aumento le richieste di protezione internazionale
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BOLOGNA - Aumentano i furti in casa e i reati legati alle violenze sessuali e alla prostituzione. E ancora, crescono le  richieste di protezione internazionale da parte dei migranti. E viene suonato l'allarme rispetto alla criminalità minorile. All'inaugurazione dell'anno giudiziario nel distretto di Bologna, dove per il Governo è presente il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi (M5s), i magistrati restituiscono un bilancio sui reati, sul funzionamento e sullo lo stato di salute della giustizia.

Prostituzione minorile e furti nelle case. I reati legati a prostituzione minorile e pornografia minorile, in particolare, aumentano del 38,89% e del 62,07%, ma risultano in crescita anche violenze sessuali e stalking, "quest'ultimo con cifre veramente preoccupanti", evidenzia il procuratore generale della Corte d'appello di Bologna, Ignazio De Francisci. Altro aumento "notevole" è quello dei furti in abitazione: "Siamo di fronte a una vera emergenza sociale, infatti ci sono state 47 iscrizioni al giorno contro ignoti" per questo tipo di reato, continua De Francisci. Dopo i furti in casa, i reati piu' numerosi sono quelli legati agli stupefacenti: costituiscono il 18% delle iscrizioni contro noti. "Evidentemente- commenta il procuratore generale nella sua relazione dal palco della Corte d'appello- c'e' richiesta costante di droga e non si tratta solo di quella cosiddetta leggera, bisogna chiedersi che societa' e' quella che necessita della cocaina per vivere".

Migranti. "I procedimenti per il riconoscimento della protezione internazionale, che gravano interamente in primo grado sul Tribunale di Bologna", sono "in ulteriore aumento dopo l'impennata esponenziale dello scorso anno". Lo ha detto il presidente della Corte d'Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, nel suo discorso d'apertura dell'anno giudiziario. Sono stati, infatti, 3.491 i procedimenti, contro i 3.064 dello scorso anno (+14%, l'anno ancora precedente erano stati 1.547, meno della metà di quelli attuali); 2.702 i definiti e 3.296 i pendenti (contro i 1.839 definiti e 2.507 pendenti dell'anno precedente). "Si tratta di una situazione di criticità estremamente rilevante causata dall'aumento dei flussi migratori - ha detto Colonna - che si è tentato di disciplinare, dapprima, con la creazione di sezioni specializzate e con la soppressione dell'appello e più di recente con il decreto legge n.113 del 2018, convertito nella recentissima legge n. 132 del 2018, che ha inciso profondamente in materia e sul quale non è questa la sede per esprimersi". De Francisci ha poi chiesto che i detenuti stranieri scontino la pena nei loro Paesi: "Non è semplice, ma bisogna tentare". Nel corso del suo intervento in sala, De Francisci definisce "molto alta" la presenza dei detenuti stranieri negli istituti dell'Emilia-Romagna: a Modena sono quasi il 70% e a Piacenza il 64%.

L'allarme sul crimine minorile. "La criminalità minorile nel distretto si caratterizza prevalentemente per la spiccata tendenza alla commissione dei reati, caratterizzati da inaudita efferatezza, contro la persona, la libertà individuale, la libertà personale ed il patrimonio, spesso consumati da extracomunitari. Alcuni di essi (omicidi e violenze sessuali) anche di rilevanza mediatica nazionale". Il presidente Giuseppe Colonna, fa sue le parole contenute nella relazione del presidente del Tribunale dei minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, per descrivere la "rilevante progressione" dei reati di maggior allarme sociale con protagonisti i minori. Come ricordato anche dal procuratore generale Ignazio De Francisci, i reati sessuali sono aumentati dell'11% (da 99 a 11), la pornografia minorile del 14%, i procedimenti a carico di noti per furto e furto in abitazione del 9% (da 746 a 915) e le richieste di misure cautelari sono passate da 112 a 120.