Sull'ipotesi di una moschea a Bologna, "mi sono arrivate una marea di lettere anonime non molto gradevoli", aveva raccontato l'arcivescovo Matteo Zuppi. Ed oggi Roberto Morgantini insieme a Mattia Fontanella (in foto) gli ha consegnato una lettera di solidarietà condivisa in rete. "Un abbraccio e un fiore per il vescovo", il titolo dello scritto per dimostrare la vicinanza di una città a Zuppi. In pochi giorni il testo è stato sottoscritto da oltre mille bolognesi.
"Chi conosce Matteo sa che prima di tutto e nonostante tutto è una persona allegra; e che questa sua virtù, così rara al giorno d'oggi, ha il potere di contagiare tantissima gente - recita la missiva - Chi vuol bene a padre Matteo sa che egli ha avuto in dono una cosa preziosa e insolita: la pazienza, che attraverso di lui rimbalza sorprendentemente su quanti, per loro natura, sarebbero smaniosi, spaventati e insofferenti. Ma piano piano, un passo alla volta, possono sempre ricredersi. Chi da vicino e da lontano segue l'opera del vescovo di Bologna Matteo Zuppi condivide quasi certamente con lui l'idea di vivere in tempi molto complicati, ma insieme: il che, rispetto a istituzioni deboli e a una società frantumata, è già moltissimo".
La lettera,che ha come primi firmatari Mattia Fontanella, Roberto Morgantini, Yassine Lafram, Daniele de Paz e frate Benito Fusco, conclude così: "Contro chiusure, rabbia e minacce, ma anche contro fughe, solitudini e cinismo, ci unisce l'idea che serva semmai un maggiore impegno di conoscenza e di cuore. Così è bello e facile confidare nella capacità che padre Matteo possiede di scrutare in umiltà nel profondo di se stesso per comprendere e amare meglio ciascuno di noi: credente o non. Anche per questo ogni giorno siamo vicini a Matteo vescovo e allegramente e pazientemente vogliamo sostenerlo nel suo percorso e nella sua missione con la responsabilità di cittadini e l'abbraccio di amicizia e riconoscenza che egli senz’altro merita".
"Chi conosce Matteo sa che prima di tutto e nonostante tutto è una persona allegra; e che questa sua virtù, così rara al giorno d'oggi, ha il potere di contagiare tantissima gente - recita la missiva - Chi vuol bene a padre Matteo sa che egli ha avuto in dono una cosa preziosa e insolita: la pazienza, che attraverso di lui rimbalza sorprendentemente su quanti, per loro natura, sarebbero smaniosi, spaventati e insofferenti. Ma piano piano, un passo alla volta, possono sempre ricredersi. Chi da vicino e da lontano segue l'opera del vescovo di Bologna Matteo Zuppi condivide quasi certamente con lui l'idea di vivere in tempi molto complicati, ma insieme: il che, rispetto a istituzioni deboli e a una società frantumata, è già moltissimo".
La lettera,che ha come primi firmatari Mattia Fontanella, Roberto Morgantini, Yassine Lafram, Daniele de Paz e frate Benito Fusco, conclude così: "Contro chiusure, rabbia e minacce, ma anche contro fughe, solitudini e cinismo, ci unisce l'idea che serva semmai un maggiore impegno di conoscenza e di cuore. Così è bello e facile confidare nella capacità che padre Matteo possiede di scrutare in umiltà nel profondo di se stesso per comprendere e amare meglio ciascuno di noi: credente o non. Anche per questo ogni giorno siamo vicini a Matteo vescovo e allegramente e pazientemente vogliamo sostenerlo nel suo percorso e nella sua missione con la responsabilità di cittadini e l'abbraccio di amicizia e riconoscenza che egli senz’altro merita".