Bologna

Liberazione a Bologna, Prodi contro Salvini: "Chi non riconosce il 25 Aprile non riconosce la nostra democrazia"

Prodi in piazza a Bologna con Alessandro Bergonzoni (eikon)
La commemorazione al sacrario dei Caduti e a Montesole. L'ex premier: "Chi parla di derby non capisce niente". Cacciari: "Vadano a pescare". L'affondo dell'Anpi: "Bisogna smettere di far credere che Mussolini abbia fatto cose buone". Il sindaco Merola: "Abbiamo un ministro degli Interni che soffia rancore"
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BOLOGNA - Il riferimento è al ministro degli Interni Matteo Salvini: "Chi non riconosce il 25 Aprile non riconosce la nostra democrazia" dice senza mezzi termini Romano Prodi in piazza a Bologna stamattina con la moglie per la commemorazione ufficiale della Liberazione davanti al sacrario dei caduti. Due gli eventi in contemporanea: piazza Nettuno, nel cuore cittadino, e a Monte Sole, nel Comune di Marzabotto, con le celebrazioni in memoria dell’eccidio e per ricordare la liberazione dal nazi-fascismo.

L'ex premier fa riferimento
al "derby", la parola con cui Matteo Salvini s'è chiamato fuori dalle celebrazioni del 25 Aprile. "Chi parla di derby non capisce proprio niente, il 25 Aprile è un momento di unità di tutti i democratici e chi parla di un derby non si sente democratico". "Mi preoccupa il non capire che un Paese ha bisogno di un momento fondativo, di quando e come si è costruita la libertà di uno Stato democratico - è il ragionamento di Prodi - Ma forse il ministro dell'Interno non vuole riconoscere lo Stato democratico. Non mi stupisce che chi non riconosce la nostra base democratica non riconosca il 25 aprile".

In contemporanea, anche Massimo Cacciari, oratore ufficiale a Monte Sole,
ha attaccato Salvini, oggi a Corleone, e chi non riconosce il significato della giornata: "Non ha nessun senso contrapporre 25 Aprile e Antimafia, le ragioni di fondo della lotta della Resistenza sono perfettamente coerenti con la lotta alle organizzazioni criminali". Poi ha aggiunto, sorridendo: "O queste sono occasioni per riflettere, piene di significato, oppure che vadano a pescare: è studiano e leggendo che si ricorda davvero".

Il canto partigiano dei bambini a Bologna


Altrettanto dura è stata Anna Cocchi, presidente provinciale dell'Anpi, dal palco in piazza Nettuno: "Bisogna smettere di far credere che Mussolini abbia fatto cose buone". E poi, su Salvini: "Il ministro della paura rende evidente l'intesa cordiale con i movimenti neofascisti". Nel suo discorso ha ricordato che stiamo vivendo tempi bui: "Uno studio attento della storia aiuterebbe a comprendere che oggi non si celebra alcun derby e che antifascismo non è sinonimo di comunismo ma di democrazia".

Anna Cocchi mette in fila gli eventi, esempi che fanno capire il rischio che comporta la perdita di memoria: "Prepotenti rigurgiti neo fascisti, lo sdoganamento di parole e idee di cui solo fino a poco tempo fa ci si sarebbe vergognati,  l’abolizione del tema di storia dalle prove dell’esame di Maturità e, ultimo in ordine di tempo, un altro fatto gravissimo: la modifica del codice relativo all’incandidabilità degli esponenti politici, eliminando dall’elenco tutti i reati connessi all’istigazione a delinquere per motivi razziali, etnici o religiosi e all’apologia di fascismo. Cioè: fino a ieri se erano state accumulate condanne definitive per oltre 4 anni di carcere, non si era candidabili. Da oggi, se si è stati condannati in via definitiva per apologia di fascismo, di nazismo o per aver incitato qualcuno a picchiare un gay, uno zingaro o uno straniero non c’è alcun problema .Si può diventare tranquillamente un parlamentare della Repubblica italiana".

Il gran ballo della Liberazione in piazza a Bologna


In piazza centinaia di bolognesi. Dopo l’alzabandiera, il picchetto militare d’onore e la deposizione di due corone, sono cominciati i discorsi. Il sindaco Virginio Merola cita Gramsci e dice: "Mister Salvini, lui non ha potuto partecipare al derby". E attacca: "Abbiamo un ministro degli Interni che invece di unire divide, soffia rancore".

Per il sindaco Merola oggi è una giornata di festa: "La memoria ha bisogno di essere coltivata e tramandata. I giovani possono essere il ponte fra passato e futuro del nostro Paese. La Resistenza ci ha dato libertà e democrazia: una verità storica che esiste, anche se negata dai revisionismi". Di qui il passaggio sul tema di storia specifico eliminato come traccia alla Maturità: "Una sciocchezza", taglia corto il sindaco.In piazza, tra gli altri, anche l'artista Alessandro Bergonzoni, gli assessori Matteo Lepore e Alberto Aitini, Massimo Bugani del Movimento 5 stelle che commenta: "Ho sempre partecipato, ci tengo tantissimo, i valori della Liberazione sono alla base della nostra democrazia".

Anche l'assessore regionale all'Università e alla Ricerca, Patrizio Bianchi, ha fatto un lungo e applaudito discorso dal palco. Prima ha messo in guardia: "I germi del fascismo ci sono ancora tutti. Ogni volta che c'è un episodio di violenza contro una donna, un ragazzo, un migrante. Bisogna essere attenti. La banalità del male è l'inizio del fascismo. Le parole sono come il veleno". Bianchi ha ricordato una "triade" che ci rappresenta tutti: 25 aprile, primo maggio, 2 giugno. "Libertà, lavoro, Costituzione". Un antidoto al fascismo è "la nostra Costituzione scandalosa, che dice che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sui privilegi, nemmeno sul sussidio". Infine una battuta: "Faremo una raccolta fondi per regalare una copia della Costituzione a Salvini".

"Oggi festeggiamo la libertà e la democrazia riconquistate 74 anni fa grazie alla lotta partigiana e alla resistenza al nazifascismo - il tweet del presidente della Regione Stefano Bonaccini - Il nostro pensiero va a coloro che scelsero di combattere la violenza e la prevaricazione, donandoci il futuro. Viva il 25 aprile. Viva la Resistenza".
 
"Oggi più che mai anche i musulmani d'Italia, in quanti cittadini, sono chiamati a 'fare memoria' perché certe ideologie non si riaffermino più", il messaggio di Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia (Ucoii) presente alle commemorazioni. "Il 25 aprile - osserva - è importante per tutti i cittadini d'Italia, di qualunque fede, etnia e cultura. Siamo, anche noi cittadini italiani musulmani, grati e riconoscenti verso i partigiani e tutti quelli che hanno sacrificato la propria vita per liberare il nostro Paese dal Male del secolo".