28 aprile 2018 - 13:13

Richiedenti asilo spacciano
al parco davanti ai bimbi|Video

La droga nascosta nelle buche scavate nei prati. Fermati dieci stranieri: sei sono richiedenti asilo

di Redazione online

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Spacciavano in un parco in pieno giorno, davanti ai bambini, nascondendo la droga in delle buche che scavavano nei prati: per questo dieci spacciatori sono stati arrestati dalla polizia di Brescia grazie all’operazione «Parchi sicuri». Quattro stranieri sono finiti in carcere e per altri sei è stato disposto il divieto di dimora a Brescia. Sei coinvolti sono richiedenti asilo. Anche grazie alla videosorveglianza e acquisti fatti dagli agenti sotto copertura sono state raccolte le prove. I clienti erano sopratutto giovanissimi anche per la presenza vicino al parco di una scuola media, ma le immagini video mostrano anche un uomo con un bimbo in passeggino.

L’operazione antidroga, coordinata della Procura della Repubblica di Brescia, è stata avviata a febbraio con il supporto della Direzione centrale per servizi antidroga e in collaborazione con l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura. L’attività investigativa si è sviluppata nei confronti di un gruppo di spacciatori stranieri, alcuni richiedenti asilo, che si ritrovavano al parco di via Sardegna, in prossimità dell’Oratorio Santa Maria da Silva e della Scuola Media Bettinsoli, luoghi notoriamente frequentati da giovani. Gli stranieri hanno occupato le predette zone realizzando un’attività di spaccio rivolta ad un numero indeterminato di assuntori. Attraverso mirati servizi di osservazione e con l’ausilio di sistemi di videosorveglianza, è stato possibile impiegare operatori sotto copertura per l’acquisto di droga. È stata poi sfruttata, per acquisire ulteriori elementi investigativi, la facoltà di ritardare l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione. Gli acquisti degli agenti sotto copertura hanno permesso di ottenere in tempi brevi elementi probatori nei confronti di 10 persone, per cui sono stati resi esecutivi gli arresti nei giorni scorsi. Nel corso dell’inchiesta, sono stati complessivamente effettuati 24 arresti ritardati e svolti altrettanti recuperi di stupefacente.



Dopo l’esecuzione, il Gip del Tribunale di Brescia ha convalidato gli arresti, disponendo la custodia in carcere per 4 persone e il divieto di dimora per 6. L’attività investigativa ha permesso di rilevare come gli indagati abbiano realizzato numerosi episodi di spaccio in pieno giorno senza che la presenza di estranei o di condizioni di tempo sfavorevoli influenzasse in negativo l’attività illecita, evidenziando una certa pervicacia e sfrontatezza da parte degli spacciatori, disinvolti nella reiterata consumazione del reato.

Le reazioni

«L’ottimo lavoro della Questura e della Polizia Locale sta rendendo la nostra città sempre più sicura, combattendo con mano ferma lo spaccio e la delinquenza». Così il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, ha commentato l’operazione della Polizia. «Collaborando per raggiungere lo stesso obbiettivo», ha continuato il sindaco, «stiamo riuscendo a estirpare questi intollerabili fenomeni. Continueremo così, come deciso nel Comitato per l’ordine e la sicurezza».
«Ancora una volta Brescia finisce sotto i riflettori nazionali per l’arresto di alcuni finti profughi che spacciavano droga al parco di via Sardegna, vicino a oratorio e scuole medie» è invece il commento del candidato sindaco di Brescia per il centrodestra Paola Vilardi. «La situazione in materia di immigrazione è satura: quando sarò sindaco andrò a Roma a battere i pugni sul tavolo per dire che a Brescia non c’è spazio per altri immigrati e che la nostra città chiede una moratoria sull’invio di altri richiedenti asilo sul territorio bresciano, oltre alla diminuzione del numero di quelli attualmente presenti». «Nel nostro programma - ha concluso - c’è anche l’uscita immediata dallo Sprar, un sistema che comporta spese inutili per il Comune per l’accoglienza di immigrati»
«A Brescia viene smantellata una rete di trafficanti di droga e si scopre che i pusher erano richiedenti asilo africani, dunque clandestini mantenuti a spese nostre. Dieci giorni fa a Pordenone sono stati arrestati dei richiedenti asilo afghani e pakistani sempre per spaccio di droga». Lo dichiara Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda, che aggiunge: «Non si tratta di episodi isolati, come ci raccontano le cronache dell’ultimo anno, ma e’ la conferma che queste strutture di accoglienza che, per lucrare, per intascarsi 1300 euro mensili dallo Stato per il mantenimento di ogni singolo richiedente asilo, quasi sempre non hanno la capacita’ e l’organizzazione per sorvegliare questi immigrati. A Brescia, come a Pordenone, chi doveva controllare i movimenti e gli orari di questi richiedenti asilo? Possibile che i responsabili o gli operatori della struttura non si fossero accorti di nulla?» «Ma e’ possibile- conclude Grimoldi- che uno Stato debba mantenere a 1100 euro al mese dei pusher mentre abbiamo tre milioni di anziani con pensioni inferiori ai 500 euro?».

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