10 dicembre 2018 - 17:38

Confindustria, Bonometti a Salvini
«La cura del Paese non può essere l’aumento del debito»

Il presidente ha chiesto buon senso e lungimiranza, «senza ancoraggi suicidi al contratto. Così come si è fatto per la flat tax, che pure era nel contratto, ma rinviata saggiamente a tempi migliori»

(foto Ansa) (foto Ansa)
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Il consiglio di presidenza di Confindustria Lombardia, guidato da Marco Bonometti, ha incontrato a Milano il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini per un confronto sulla situazione politica e sulle esigenze delle imprese (ha partecipato anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana). Il consiglio di presidenza ha dato atto al ministro dell’Interno Salvini del suo proficuo impegno sul fronte immigrazione e sicurezza, in attesa della riforma della legittima difesa e del sistema processuale, definito da Bonometti antiquato, dispersivo, logorante ed inadeguato. E ha salutato come un passo molto positivo l’incontro di Salvini con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, ribadendo tuttavia la necessità, già espressa dal presidente Boccia. di passare dalle parole ai fatti per una decisa inversione di rotta delle scelte politiche compiute fino ad oggi dal governo in materia economica.

«Noi rappresentiamo l’Italia che produce, che lavora, che ha saputo resistere alla crisi investendo e innovando — ha dichiarato Bonometti —. Le nostre imprese pagano ogni anno ai 700 mila dipendenti circa 40 miliardi di euro di stipendi, pagano ogni anno circa un milione e centomila pensioni di vecchiaia dell’Inps, attraverso i 16 miliardi circa di contributi versati. Uccidere l’impresa sarebbe un atto di eutanasia per l’Italia, e il governo ne assumerebbe la totale responsabilità anche verso le generazioni future. L’Italia è già gravemente ammalata di debito, per colpe antiche. La cura non può essere l’aumento del debito. Un aumento che la manovra produrrà con certezza, mentre le ricadute positive sono solo speranze, le cui fondamenta sono, peraltro, contestate praticamente da tutti, dal mondo finanziario al mondo scientifico, dalle Istituzioni mondiali al mondo del lavoro, con rara e significativa condivisione tra imprenditori e lavoratori». Bonometti ha chiesto buon senso e lungimiranza, «senza ancoraggi suicidi al contratto. Così come si è fatto per la flat tax, che pure era nel contratto, ma rinviata saggiamente a tempi migliori». Confindustria Lombardia ha ribadito a Salvini e al Governo la disponibilità a lavorare insieme sulle cose, per la soluzione di antichi problemi, per gli investimenti, per lo sviluppo, per il bene dell’Italia e della sua crescita.

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