31 ottobre 2018 - 10:44

Tetti scoperchiati, case e aziende allagate: oltre 10 milioni di danni

Bilancio provvisorio e destinato a salire. Il 1 novembre altra pioggia ma meno intensa. Il presidente regionale Fontana poi avrà due giorni di tempo per chiedere a Conte lo stato d’emergenza.

di Pietro Gorlani

Tetti scoperchiati, case e aziende allagate: oltre 10 milioni di danni
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Il 30 ottobre è iniziata in decine di comuni la conta dei danni causati dall’ondata di maltempo che ha colpito indistintamente tutta la provincia. «Poteva andare molto peggio» dicono moltissimi amministratori, che giustamente ricordano l’assenza di vittime e di danni irrimediabili a ponti e strade. Ma tra tetti scoperchiati, garage e capannoni allagati , serre distrutte, la stima - ancora molto parziale - dei costi patiti da Comuni, cittadini, agricoltori e imprese è destinata a superare i 10 milioni di euro. La stessa cifra del plafond a tassi agevolati messo a disposizione da Ubi Banca per l’erogazione di finanziamenti a famiglie e imprese danneggiate (che potranno chiedere anche la sospensione di 6 mesi dei loro mutui). Diversi comuni sono pronti a chiedere lo stato d’emergenza alla Regione. Per il 1 novembre sono attese altre piogge, poi - terminata la fase di allarme- il presidente della Regione Attilio Fontana avrà due giorni di tempo per chiedere lo Stato d’Emergenza al presidente del consiglio Conte.


Il vento a 120 km orari ha scoperchiato parte della copertura in lamiera della palestra della frazione Villa a Monticelli Brusati (la porzione risparmiata dalla tromba d’aria del giugno 2017). Il sindaco Paolo Musatti ricorda che fortunatamente «l’assito è rimasto intatto» ma un primo preventivo di spesa si aggira «sui 200 mila euro». Non spenderà meno Castel Mella per sistemare la copertura della sua palestra (anch’essa volata via con il vento): «Stiamo provvedendo con la messa in sicurezza e la ditta incaricata capirà se si è trattato di un difetto d’esecuzione, ovvero se il telaio è stato fissato male, visto che la struttura ha solamente 15 anni». Rischia di superare il milione di euro il bilancio dei danni in Valcamonica, dove da Edolo (il paese più colpito) fino a Darfo ci sono state colate di detriti e fango su strade e centinaia di alberi sradicati (a Saviore si è registrata una vera ecatombe di piante). Nel basso Sebino dove tra i paesi più colpiti c’è Pisogne : «Frane e una tromba d’aria che ha sradicato decine di piante ha ostruito la strada per la val Palot e isolato la frazione di Fraine, dove 150 persone sono ancora senza corrente - spiega il sindaco Diego Invernici -. Chiederemo alla Regione un contributo di massima urgenza per il ripristino dei luoghi. Quanto? Diverse centinaia di migliaia di euro».
Ma sono migliaia le famiglie e le imprese danneggiate dalle raffiche di vento, dall’esondazione dei corsi d’acqua e dagli alberti caduti anche su case e automobili. Dalla Valsabbia all’ovest ( Rovato e Palazzolo in primis) fino alla Bassa, dove ad andare sott’acqua sono stati Capriano del Colle («è ancora in corso la conta dei danni» dice il sindaco Edoardo Spagnoli), Azzano Mella ma anche Gottolengo e Seniga . «Difficile fare un bilancio dei danni subiti dai privati - commenta Giovan Maria Tognazzi, dirigente del settore Protezione Civile in Provincia - ma poiché è coinvolta l’intera provincia è plausibile pensare che arrivino oltre i 10 milioni di euro». Chi ha un’assicurazione può sperare in un ristorno economico, gli altri rimarranno a bocca asciutta (ad oggi non c’è notizia di un fondo regionale come ristorno della calamità).
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno Brescia : «Si è staccato un pezzo di cappotto della scuola al Prealpino si è spostata una lastra dalla copertura della Loggia, che stiamo già riparando, e ci sono tanti alberi abbattuti - commenta l’assessore alla Protezione Civile, Valter Muchetti - ma viste le condizioni meteo di lunedì possiamo dire che ci è andata bene, oltre le più rosee aspettative».
Non così per l’agricoltura: «Tante le serre divelte dal vento e i campi finiti sott’acqua - ricorda il presidente Coldiretti Ettore Prandini -. La conta dei danni è in corso ma si supera di certo il milione. Chiederemo un aiuto alla Regione anche se negli ultimi anni sono arrivati pochissimi soldi per le calamità naturali. Conviene sempre assicurarsi con i consorzi di difesa».

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