14 settembre 2018 - 12:52

Muore in cella in Brasile «per cause naturali». Ma è giallo sulla fine di Massimiliano Tosoni

L’uomo, ex assicuratore a Montichiari, lascia la moglie brasiliana (che aspetta un secondo figlio da lui) e un bambino di sei anni. Si era trasferito in Brasile, era in carcere con l’accusa di duplice omicidio a Fortaleza, dove aveva iniziato una seconda vita

di Redazione Online

Tosoni in una foto da «Diario de Nordeste» Tosoni in una foto da «Diario de Nordeste»
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Massimiliano Tosoni, 35enne di Montichiari (Brescia), detenuto a Fortaleza in Brasile dove stava scontando una pena a 31 anni («Ma nel breve termine - come ha raccontato la sorella Emanuela - intravedeva la possibilità di tornare in libertà con la sentenza d’appello») con l’accusa di duplice omicidio per un episodio risalente a cinque anni fa, è morto martedì 11 settembre «per cause naturali», secondo quanto sostiene il certificato medico del carcere. Ma sul suo decesso è giallo: la famiglia dell’ex assicuratore, che si era trasferito in Brasile per scappare da qualche guaio giudiziario e qui aveva trovato una famiglia (la compagna, Alice, un figlio di sei anni e una bambina in arrivo: la donna è al settimo mese di gravidanza), si è subito messa in contatto con la Farnesina per indagare sulle cause di una morte che lascia molti punti interrogativi. La madre di Tosoni è in partenza per il Brasile, la ricostruzione della sua morte non convince nessuno.

L’uomo potrebbe essere stato ucciso, forse da qualche compagno di cella. Il decesso , come riporta il certificato di morte, risale a martedì 11 settembre alle 15: Tosoni è stato trovato senza vita nella cella che condivideva con altri sei detenuti. Massimiliano aveva inviato alla compagna Alice un messaggio Whatsapp alle 14.49 di martedì, il giorno della morte, undici minuti prima di morire. Il giorno dopo, alla donna, che era andata in carcere in visita, la notizia del decesso è stata comunicata da un estraneo. Troppi punti oscuri, per questo la famiglia non si arrende e chiede giustizia. (l.b.)

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