11 marzo 2019 - 11:12

Ndrangheta, 19 arresti: indagine coordinata dalla Dda di Brescia, «cellula stabile qui e a Bergamo»

L’organizzazione era attiva in Lombardia: gli indagati erano dediti a riciclaggio e recupero crediti.

di Redazione Online

Ndrangheta, 19 arresti: indagine coordinata dalla Dda di Brescia, «cellula stabile qui e a Bergamo»
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All’alba di questa mattina, tra la Lombardia e la Calabria, i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e del Comando provinciale di Bergamo, coordinati dalla Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) di Brescia, hanno eseguito diciannove provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti parte di un’organizzazione a stampo `ndranghetistico attivo in Lombardia.

Il procuratore nazionale: «Cellula stabile che offriva servizi alle aziende»

«Da questa inchiesta emerge la presenza di una cellula della `ndrangheta che operava stabilmente nelle province di Bergamo e Brescia». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho presente oggi a Brescia. «Questa cellula offriva servizi alle aziende» ha detto il procuratore nazionale antimafia. Riferimento della cellula era il calabrese Carmelo Caminiti, ritenuto legato alla cosca calabrese di Michele Franco. Il gruppo agiva nel settore del trasporto ortofrutticolo. Il Ros si è concentrato su Caminiti appurando che svolgeva attività di «recupero crediti» per conto di un’altra società bergamasca operante nel settore dell’ortofrutta, la F.lli Santini srl dei fratelli Alessandro e Carlo Santini. È emerso che Caminiti era subentrato all’indomani dell’arresto del suo socio in affari Paolo Malara a dicembre 2014 e aveva numerosi rapporti con imprenditori legati ai Santini per farli rientrare dei loro crediti con metodi tipicamente mafiosi.

Come è nata l’indagine

L’indagine è stata avviata dal Ros nel marzo 2016 e ha preso spunto da un’altra condotta da dicembre 2015 dal comando provinciale dei carabinieri di Bergamo
a seguito di un incendio doloso avvenuto in una società di autotrasporti di Seriate
di un imprenditore bergamasco che aveva interessato numerosi mezzi pesanti. Dai primi approfondimenti investigativi è emersa una forte concorrenza tra la vittima e una seconda società gestita, di fatto, da un pregiudicato calabrese. Le due imprese svolgevano attività di trasporto per conto di una terza società operante nel settore ortofrutticolo che, nel gennaio 2016, aveva deciso di ridefinire i propri rapporti commerciali affidando tutto il pacchetto a un unico soggetto. Per questo aveva chiesto a ciascuna un preventivo per affidare alla migliore offerente l’intera gestione del trasporto merci. A febbraio i carabinieri di Bergamo hanno iniziato a intercettare gli imprenditori del settore autotrasporti, captando il coinvolgimento di alcuni soggetti di origine calabrese arrivati a Bergamo per favorire uno dei due nell’aggiudicazione dell’appalto privato. I calabresi, poi identificati come Carmelo Caminiti e Antonio Pizzi, risultavano entrambi della famiglia `ndranghetista dei De Stefano. Il primo, con numerosi precedenti penali anche di carattere associativo, è genero di Michele Franco e cognato di Carmelo Consolato Murina, mentre il secondo, benché senza precedenti, è risultato gregario di Caminiti.

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