13 marzo 2019 - 10:52

La morte di Lala a Manchester, uno dei due fermati oggi dal giudice: «L’hanno strangolata per rapinarla»

Il padre: «È stata uccisa per soldi». Il fratello Ibra: «Non riesco a crederci»

di Wilma Petenzi e Redazione Online

La morte di Lala a Manchester, uno dei due fermati oggi dal giudice: «L’hanno strangolata per rapinarla» Il fratello Ibra con la foto della sorella Lala (LaPresse)
shadow

Demba ha cinque anni e i pantaloni con il logo di Superman. Dovrà essere forte il piccolo Demba, grandi occhi scuri con un velo di tristezza. Dovrà essere più forte anche di Superman: non ha capito bene quello che è successo, ma sa che sua sorella Lala, quella bella sorella che stava tanto lontana, addirittura in un altro paese, al di là della Manica, non tornerà più. Non sa bene cosa sia successo, ma vede mamma Tenning tanto triste, accovacciata sul tappeto del soggiorno insieme alle altre donne della comunità senegalese, si copre il capo con un velo panna e continua a piangere e a ripetere, in italiano e in francese: «Perché l’hanno ammazzata. era così buona, una brava ragazza, mandava anche dei soldi a casa, perché l’hanno uccisa».

Uccisa durante una rapina?

Demba non ha capito bene ma sa che il papà, Aliou è volato a Manchester per capire cosa sia accaduto a Lala, chi le ha strappato la vita e perché. Lala Kamara, 26enne nata in Senegal, ma cresciuta a Ponte San Marco, cittadina italiana e da tre anni residente nel Regno Unito, è rimasta vittima — stando alla prima ricostruzione della polizia e a quanto comunicato dal padre ai familiari — di una rapina. La ragazza è stata trovata morta sabato sera alle 10.35. Il suo corpo era sul pavimento della casa che divideva a Manchester con altre due ragazze. È stata una coinquilina a trovarla ormai priva di vita e a dare l’allarme. Sull’omicidio di Lala indaga la polizia di Greater Manchester. Per la morte di Lala la polizia ha già fermato due persone, due giovani di origine senegalese, di 21 e 25 anni. In un primo momento sarebbero stati sentiti come testimoni, poi la loro posizione si è aggravata e sono stati fermati per omicidio. «Non riesco a crederci — ripete Ibra, il fratello di 28 anni — Mio padre ha detto che sono stati i due giovani che conosceva a ucciderla. Erano in casa e loro hanno cercato di prenderle il laptop, lei ha reagito, l’hanno colpita con un pugno, forse anche più d’uno. Ed è caduta, forse ha battuto la testa».

Il ricordo del fratello

Ibra aveva sentito la sorella venerdì. «Ha parlato con me e con la mamma. Stava bene, non era preoccupata o in ansia per qualche motivo. Anzi. Lala quella sera era al settimo cielo: lunedì avrebbe iniziato un nuovo lavoro in una clinica, aveva vinto un concorso per assistente sanitaria, finalmente iniziava il lavoro dei suoi sogni». Per tre anni in Inghilterra Lala si era fatta in quattro per raggiungere il suo obiettivo: prima sei mesi come ragazza alla pari, poi ore e ore a sfornare cheeseburger nella cucina di un McDonald’s per pagarsi gli studi. E finalmente l’agognato lavoro: la divisa era già pronta, fresca di bucato appesa nella sua camera da letto. Ma Lala non è riuscita a indossarla. «Era andata in Inghilterra perché qui non riusciva a trovare lavoro» ricorda Ibra. «Dopo la scuola per contabili a Desenzano aveva fatto uno stage in un’agenzia assicurativa, poi aveva lavorato in una gelateria. Poi più niente: noi lavoriamo tutti, mio padre è muratore, mamma aiuto cuoca e io faccio il fresatore, anche Lala voleva lavorare. Era forte, indipendente e intraprendente, ha scelto di emigrare per cercare di sistemarsi». Anche l’autorità giudiziaria italiana vuole ricostruire la vicenda. Ieri il procuratore Carlo Nocerino ha contattato il magistrato di collegamento; in procura è stato aperto un fascicolo per morte violenta di cittadino italiano all’estero. La salma della ragazza verrà rimpatriata e seppellita in Senegal. Sabato, dalle 10 alle 17 i familiari hanno organizzato una cerimonia funebre in via Molini 32 a Lonato, in un capannone, un fabbricato ampio per ospitare tutte le persone che sono attese per l’ultimo saluto.

«Le diremo addio con rito musulmano» spiega il fratello Ibra «lei non ci sarà, ma sarà come se fosse qui ancora con noi. Era talmente buona, non riesco a credere che possa essere stata uccisa. Perché è successo?». «Perché?» si interrogano gli amici in soggiorno, mentre mamma Tenning, 49 anni all’anagrafe, il doppio negli occhi, continua a piangere.

Gli sviluppi delle indagini

Uno dei due fermati per la morte di Lala, intanto, comparirà davanti ai giudici inglesi questa mattina. Si tratta di Mustapha Dia, senegalese, che compirà 22 anni ad agosto e che è accusato di omicidio. «Lala è stata uccisa per soldi» racconta il padre della vittima che si trova a Manchester. «È stata strangolata», ha aggiunto l’uomo in base a quanto gli ha riferito la polizia. I due fermati conoscevano la giovane, frequentavano la casa dove abitava e uno sarebbe un parente di una coinquilina di Lala

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT