25 maggio 2018 - 11:59

La giovane nonna che voleva (invano) unità dei movimenti

«Abbiamo provato a fare una lista unica ma altri non hanno rinunciato al loro simbolo»

di Pietro Gorlani

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Laura Castagna, classe 1969, sposata due figlie di 22 e 24 anni ad ottobre diventerà nonna. È casalinga, aiuta il marito in azienda come segretaria ed è la candidata sindaco di Brescia Italiana, lista di destra nella quale sono confluite Forza Nuova e Azione Sociale. In passato ha fatto parte del coordinamento provinciale di Futuro e Libertà di Gianfranco Fini (ne è uscita nel 2012), poi è entrata in Fratelli d’Italia (era candidata consigliere in Loggia nel 2013) per poi lasciarlo due anni dopo perché «non ne condividevo le scelte nazionali» dice.
Stessa scelta fatta recentemente da Viviana Beccalossi. Ha provato a metterla in lista? Le avrebbe portato voti...
«Conosco bene Viviana e da lei ho imparato tanto politicamente. La voglia di coinvolgerla c’è stata ma ho rispettato la sua scelta di non scendere in campo alle comunali. Certo non mi è piaciuto l’attacco riservatole dai suoi colleghi di partito».
Tre candidati sindaco di estrema destra non sono troppi. Non era più efficace un unico listone?
«Sì. L’idea era di avere un contenitore unico. Da parte nostra c’è stata questa apertura ma altri (CasaPound, ndr) volevano il loro simbolo. Per noi le elezioni sono un banco di prova visto che non siamo mai entrati nelle istituzioni: Azione Sociale, di cui sono presidente provinciale, è nata nel 2016, abbiamo 870 iscritti e circoli a Brescia, Manerba, Capriano del Colle, Gavardo. Con mille iscritti diventeremo un partito vero e proprio. Non è detto che in futuro non possano esserci convergenze con altre forze di vera destra».
Sarà molto dura avere un consigliere.
«Io dico ai miei che puntiamo a vincere. La gente è stanca dei partiti tradizionali e anche la formazione del recente governo mette in luce come le scelte personali pesino più che l’interesse per la popolazione. Comunque vada sarà un successo».
I punti clou del programma sono simili a quelli degli altri candidati di destra.
«Noi vogliamo più sicurezza, con la riapertura dei comandi di Polizia municipale decentrati, più vigili nei quartieri ma anche la ristrutturazione dei servizi sociali con una nuova assistenza ad personam per gli anziani; una nuova procedura per la raccolta dei rifiuti, la messa in sicurezza di tutte le scuole, la sistemazione di strade e marciapiedi, più decentramento amministrativo per le vecchie circoscrizioni».
Salva qualcosa del mandato Del Bono?
«Solo il suo costante sorriso. Per il resto ha fatto tante chiacchiere e annunci, a parte la conclusione di alcuni progetti già stati avviati dalla precedente giunta.

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