25 maggio 2018 - 11:51

L’ultradestra si è parcellizzata in tre partiti: difficile avere un consigliere

L’alleanza si è discussa ma è svanita «Colpa» del simbolo della tartaruga. Nei programmi contenuti simili: puntano tutti sul nodo sicurezza e welfare con priorità ai bresciani

di Pietro Gorlani

shadow

Anche l’estrema destra, come l’estrema sinistra, corre divisa alle elezioni comunali del 10 giugno. Una triplice parcellizzazione che vede in campo Laura Castagna (Brescia Italiana, Forza Nuova e Azione Sociale), Davide De Cesare (CasaPound) e Leonardo Peli (Pro Brixia-Il Bigio). Eppure qualche tentativo di formare un listone unico, ha ammesso la stessa Castagna, c’è stato. Ma è naufragato davanti alla condizione imposta da CasaPound (partito che sta crescendo nei consensi a livello nazionale), che non voleva rinunciare al simbolo. A parti inverse è un po’ quello che è successo tra Potere al Popolo e Pci, con quest’ultimo che non voleva abbandonare la falce ed il martello. Discorso a parte per Pro Brixia, che - per ammissione dello stesso Peli - era più interessato a formare una lista «provocatoria» che a cercare alleanze con l’estrema destra, in cui si riconosce solo in parte.
Certo sarà molto dura che una delle tre liste riesca a far eleggere un consigliere in Loggia (serve almeno il 3,5 per cento dei voti). L’elettore di centrodestra dovrebbe ragionare in base al voto utile, prediligendo quindi la coalizione di Paola Vilardi, il cui programma, tra l’altro, segue su per giù le stesse ricette avanzate dai tre competitor. Sfogliandoli, si leggono le medesime priorità: massiccio aumento dei presidi sicurezza, stop all’immigrazione clandestina e un welfare che privilegi bresciani e italiani soprattutto nell’assegnazione dei posti agli asili nido e alle case di riposo. Provvedimenti sui quali giova sempre tener presente le passate sentenze dei tribunali (per dire, il bonus bebè per soli italiani introdotto da Paroli-Rolfi venne bocciato per ben sette volte dai giudici). Sintonia anche sulla necessità di potenziare la sistemazione di strade e marciapiedi e di favorire il commercio in centro allentando la morsa delle ztl.
I distinguo maggiori si trovano sul fronte ambientale. CasaPound ad esempio propone la realizzazione di un nuovo stadio nel sito Caffaro affinché gli investimenti privati possano agevolare la bonifica e sulla raccolta differenziata vuole togliere i cassonetti a calotta a favore del porta a porta spinto (come i 5 Stelle). Pro Brixia invece di cassonetti ne vuole di più e ( come 5 Stelle ed estrema sinistra) vuole che la gestione dell’acquedotto torni completamente pubblica. Brescia Italiana propone (come tutti) la riduzione di un terzo dei rifiuti bruciati nell’inceneritore ma nel contempo più percentuale di guadagno per il Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT