Business | Articoli

Stop al reddito di cittadinanza

26 Aprile 2018 | Autore:
Stop al reddito di cittadinanza

La Finlandia blocca il reddito di cittadinanza, l’aiuto economico per i redditi più bassi introdotto nel 2017

Il reddito di cittadinanza è stato bocciato nel Paese che per primo lo ha voluto: la Finlandia. Ancora non si conoscono le motivazioni per cui la Finlandia, un Paese con un livello di welfare tra i più alti in Europa abbia fatto dietrofront e deciso di concludere negativamente la fase sperimentale inaugurata lo scorso anno. Tuttavia è un dato significativo che alla fine del 2018 la misura a sostegno dei redditi più bassi non sarà rinnovata.

In Italia, il tema del reddito di cittadinanza è tornato molto in voga in occasione dell’ultima campagna elettorale come misura di sostegno alle famiglie con reddito più basso, proposto come cavallo di battaglia dal Movimento 5 stelle.

Reddito di cittadinanza: cos’è?

Il reddito di cittadinanza è apparso per la prima volta nel 1797, ad opera del filosofo inglese Thomas Paine [1]. È stato successivamente ripreso da molti filosofi ed economisti di diversi orientamenti. L’idea originaria di reddito di cittadinanza era quella di un reddito per tutti. Per averne diritto non era necessario rispettare nessuna condizione economica o appartenere ad una specifica categoria sociale. Nell’attuale dibattito politico, invece, il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle riguarderebbe 9 milioni di italiani che si trovano privi di reddito o che hanno redditi troppo bassi, in modo da combattere povertà, disuguaglianza ed esclusione sociale. Così concepito, il reddito di cittadinanza, ha anche l’obiettivo di promuovere il diritto al lavoro e alla formazione professionale.

Il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, in realtà si discosta dall’idea originaria di reddito di cittadinanza. Non si tratta infatti di un sussidio con i caratteri di universalità incondizionata (così come era stato originariamente concepito), che costituirebbe una soglia minima di reddito che lo Stato deve garantire ai suoi cittadini. Al contrario, per beneficiare del reddito di cittadinanza sono richiesti specifici requisiti che vedremo in appresso. Ai destinatari, inoltre, è in cambio richiesto di partecipare a corsi di formazione professionale, di non rifiutare più di un numero prefissato di offerte di lavoro ed avere un reddito lavorativo inferiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat.

Reddito di cittadinanza: caratteri generali

Il tratto comune a tutti i modelli di reddito di cittadinanza elaborati nel corso del tempo è il  fatto che si tratta di un reddito erogato in modo incondizionato a tutti, su base individuale, senza alcuna verifica della condizione economica o richiesta di disponibilità a lavorare. Si tratta, in sostanza, di un reddito che spetta ad un soggetto per il solo fatto di essere cittadino di quel paese. Le caratteristiche principali che l’idea di reddito di cittadinanza ha assunto nel corso del tempo sono state le seguenti:

  • essere finanziato con le tasse;
  • non essere soggetto a tassazione;
  • per riceverlo basta essere cittadini o residenti regolari;
  • essere erogato ai singoli e non alle famiglie;
  • essere erogato a prescindere dal reddito del beneficiario;
  • non dipendere dalla disponibilità a cercare un lavoro.

Secondo la formulazione originaria, il reddito di cittadinanza viene erogato su base individuale in modo da accompagnare tutta la vita del beneficiario. Per riceverlo non è necessario partecipare a nessun programma di reinserimento sociale o lavorativo. Nelle sue formulazioni più radicali il reddito di cittadinanza è stato pensato come un trasferimento unico di denaro in favore del cittadino che incorpora ogni altro tipo di sussidio da parte dello Stato, sia di natura previdenziale che assistenziale. Per queste ragioni quello proposto dal Movimento 5 Stelle sembra più affine al reddito minimo garantito.

Reddito di cittadinanza in Finlandia

Come anticipato, il 1° gennaio del 2017 è partita in Finlandia la sperimentazione del cosiddetto reddito di cittadinanza, destinato a circa 2mila disoccupati estratti a sorte, di età compresa tra 25 e 58 anni. A questi viene erogato un sussidio mensile di 560 euro, senza che abbiano alcun obbligo di cercare o accettare un impiego durante i due anni della sperimentazione. Al primo bilancio effettuato ad un anno dalla sua introduzione, nonostante abbia dato spesso effetti positivi, è emersa l’impossibilità di estenderlo a tutta la collettività. Forse in questa valutazione sta la scelta di Helsinki di bloccare la fase di sperimentazione e non rinnovare il sussidio.

Reddito di cittadinanza: proposta del M5S

In Italia, invece, la proposta di introduzione del reddito di cittadinanza proviene dal M5S che ne ha fatto uno dei maggiori argomenti della sua compagna elettorale e uno dei punti più importanti del suo programma politico. In sostanza, considerato che secondo l’Istat, qualunque cittadino viva da solo con meno di 780 euro al mese si trova sotto la soglia di povertà, il reddito di cittadinanza consisterebbe in una integrazione economica mirata a far in modo che chiunque possa raggiungere la soglia dei 780 euro mensili.

Un esempio può consentire di comprendere meglio la questione. Poniamo il caso di un nucleo famigliare formato da due persone con una pensione da 400 euro ciascuno, il reddito di cittadinanza interverrà affinché vengano raggiunti i 780 euro mensili con un’integrazione pari a 380 euro.

La proposta del Movimento 5 Stelle prevede anche in favore dei lavoratori full-time sottopagati il diritto ad un’integrazione: è stata progettata l’introduzione del salario minimo contrattuale con pagamento base di 9 euro l’ora. In caso di lavoro part time, invece, è prevista l’integrazione salariale per giungere ai 780 euro mensili.

Reddito di cittadinanza: quali requisiti?

Nell’attuale proposta italiana, per ottenere il reddito di cittadinanza occorrerà essere in possesso di specifici requisiti ed attenersi a determinate regole. Il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle non è, infatti, un sussidio incondizionato ed uguale per tutti. Per ottenerlo sono necessari i seguenti i requisiti:

  • avere compiuto 18 anni;
  • essere disoccupati o inoccupati;
  • avere un reddito lavorativo inferiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat (di 780 euro);
  • percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.

Al fine di poter continuare a beneficiare del sussidio, inoltre, è necessario:

  • iscriversi al Centro per l’Impiego e rendersi immediatamente disponibile al lavoro;
  • iniziare un percorso di ricerca lavorativa che impegni almeno 2 ore al giorno;
  • offrire la disponibilità per progetti utili alla collettività per 8 ore settimanali;
  • frequentare corsi di qualifica/riqualifica professionale;
  • comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
  • non rifiutare più di due volte di seguito i lavori che vengono offerti.

note

[1] che l’ha proposta per la prima volta nel suo testo dal titolo “La giustizia agraria”.

Autore immagine: Pixabay.com

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.Diventa sostenitore clicca qui

2 Commenti

Lascia un commento

Usa il form per discutere sul tema (max 1000 caratteri). Per richiedere una consulenza vai all’apposito modulo.


 


NEWSLETTER

Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato.

CERCA CODICI ANNOTATI
CERCA SENTENZA